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IL NOSTRO POSTO

Quelli che strizzano l’occhio a ladri di case, violenti e criminali…

Il Decreto Sicurezza è legge

Quelli che strizzano l’occhio a ladri di case, violenti e criminali…

Matteo Salvini

Il Decreto Sicurezza è legge. L’approvazione definitiva in Senato dà il via libera all’applicazione di norme, fortemente volute dalla Lega e dal vicepremier Matteo Salvini, che rappresentano, prima di tutto, la risposta concreta e reale alle istanze della stragrande maggioranza dei cittadini.

Secondo il rapporto UnivCensis  il 75% degli italiani ha paura di girare per strada! Un dato, drammatico, che è la perfetta cartina di tornasole di come il pericolo non sia una semplice sensazione ma una certezza. Per colpa di chi delinque è in atto una vera e propria limitazione della libertà di movimento, di poter fare anche una semplice passeggiata senza la paura costante che si possa essere vittima del malintenzionato di turno.

In un Paese civile qual è il nostro la politica avrebbe dovuto schierarsi compatta per ribadire, e mettere in campo, tutte le misure necessarie a difesa di un diritto sacrosanto, quello alla sicurezza. Ma così non è stato. Con la solita ipocrisia infarcita di sterili pregiudizi, di ideologia e di finto buonismo, la sinistra ha dimostrato di essere intollerante alla legalità, scegliendo di difendere chi delinque, i “ladri di case”, i violenti, chi aggredisce sistematicamente le forze dell’ordine in piazza e nelle carceri, oppure i facinorosi che, nel nome di ipotetiche ragioni astratte, “confondono” il manifestare con bloccare un’autostrada o una ferrovia, magari impedendo a un malato di sottoporsi alla terapia o ad una visita.

Non solo. Nei fatti, la sinistra, questa sinistra, non solo si è posta contro lo Stato, ma contro le vittime dei criminali, contro i cittadini, a partire proprio da quelli più deboli e indifesi. E sì, perché il Decreto Sicurezza colpisce, con forza, proprio chi finora ha potuto godere di “impunità”, ha potuto evitare condanne e carcere nonostante i reati commessi fossero di una gravità assoluta, oltre che “ignobili” sotto l’aspetto prettamente morale.

Mi riferisco, in particolare, a chi occupa l’abitazione di un’altra persona, di un’altra famiglia. Sapete quanti casi si sono registrati in Italia? Almeno 50mila, secondo i dati Nomisma e Federcasa, ma, siccome non esiste un censimento ufficiale, probabilmente sono molti di più.

Soprattutto, però, deve far riflettere che quegli appartamenti occupati abusivamente da chi non si fa scrupoli (e approfitta perfino dell’assenza del legittimo inquilino per un ricovero in ospedale) sono per la maggior parte (almeno 30mila) case popolari, destinate alle fasce meno abbienti della popolazione, e sottratte a chi, da anni, attende l’assegnazione, il sogno di una casa. Senza contare i tanti, troppi, episodi che, anche nel Nostro Posto, avvengono con cadenza quasi quotidiana: legittimi proprietari, legittimi occupanti di un appartamento, buttati fuori di casa dalla mattina alla sera, magari perché si sono dovuti allontanare per andare al lavoro.

È capitato anche questo, purtroppo. Criminali che non guardano in faccia a nessuno, come nel caso della signora Filomena, 79 anni, affetta da molte patologie, cui hanno occupato la casa popolare a Monterusciello costringendola a vivere nella piccola merceria che gestisce.

E chi prova a resistere? È oggetto di rappresaglia e minacce. Ricordo il dramma della signora Concetta, regolare assegnataria di un alloggio popolare a Chiaiano, cui hanno incendiato la porta d’ingresso per convincerla ad andare via. Insomma, ci troviamo di fronte ad autentici delinquenti, oltre che vigliacchi perché agiscono sempre nei confronti di persone sole, indifese, malate. Proprio quelle che lo Stato, con le nuove misure previste, finalmente tutelerà pienamente con il Decreto Sicurezza.

A partire dal reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, punito fino a 7 anni di reclusione, accompagnati da aggravanti specifiche se l'occupazione avviene contro persone anziane o inferme o su edifici pubblici. E si procederà d'ufficio. In questi casi, dunque, basterà andare dalla polizia giudiziaria per ottenere il rilascio immediato dell'immobile senza il mandato del giudice.

Una svolta epocale che però non è piaciuta ai paladini delle occupazioni abusive, prima tra tutti la parlamentare europea di Avs, Ilaria Salis, che, punta nel vivo da un post che ho pubblicato sui miei canali social, ha deciso di querelarmi. Come diceva una vecchia canzone: la verità ti fa male…

E, in effetti, sono stato querelato proprio per aver detto, ancora una volta, la verità: quella che descrivo in maniera inoppugnabile e in tutta la sua forza con l’immagine pubblicata a corredo del post. Perché - ora che prova a ripulirsi con lo status di parlamentare europeo - la “maestrina dalla penna rossa” Ilaria Salis vorrebbe dimenticare di essere stata condannata e denunciata diverse volte (pare 29!) per reati vari, tra cui occupazioni di edifici, resistenza a pubblico ufficiale ed “esplosioni pericolose”. Fa pure sorridere che una persona per la quale parla il suo casellario giudiziale - e che continua a invitare a rubare le case agli altri - si erga pure ad eroina dell’equità e della giustizia.

Ma tant’è. E, d’altronde, c’è chi fa della verità il suo principio fondamentale e il proprio scudo e chi invece, proprio come la Salis, commette reati e poi prova a difendersi con l’immunità parlamentare. Che - a proposito - rischia pure di perdere. Non dimentichiamo, che nel 2023, prima di “riparare” in politica, la Salis è finita in carcere in Ungheria con l'accusa di aver procurato lesioni gravi a due persone.

Lei però è solo una delle tante “anime belle” della sinistra che - lo ribadisco - hanno dimostrato, anche con la pietosa opposizione al Decreto Sicurezza, di stare dalla parte di chi delinque e di portare avanti una posizione inaccettabile, ancor di più perché espressa da rappresentanti delle Istituzioni. Questa la differenza sostanziale tra noi e la sinistra. Noi siamo per la difesa del diritto alla sicurezza dei cittadini, per garantire la loro libertà, per tutelarli dai criminali, per rendere le nostre città più sicure e vivibili. Siamo dalla parte degli anziani truffati, siamo per la difesa della proprietà pubblica e privata.

A noi sta a cuore la tutela delle forze dell’ordine, i primi a garantire la nostra sicurezza, siamo dalla loro parte e di quella degli oltre mille agenti feriti durante le 12mila manifestazioni svolte in Italia nel 2024! Perché il sacrosanto diritto a manifestare non può mai costituire il pretesto per darsi alla devastazione e alla violenza e tantomeno per aggredire poliziotti e carabinieri. E siamo pure dalla parte di chi è vittima di borseggio, e che finora ha dovuto subire la beffa oltre il danno, non vedendosi riconosciuta la minima forma di giustizia.

Penso a quelle ladre e borseggiatrici professioniste che hanno usato per anni gravidanze e figli piccoli per sottrarsi al carcere o per essere ospitate in strutture familiari: con le nuove norme, finalmente, finiranno nelle normali carceri. Noi stiamo con la gente, quella sana e perbene che la mattina si alza per andare a lavorare o aspetta l’occasione per farlo e rispetta le leggi e la comunità. E stiamo con loro perché siamo come loro e anche noi crediamo nel lavoro, nello Stato e ricordiamo che i nostri diritti si arrestano di fronte a quelli degli altri.

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