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IL CORSIVO

Pd, processo a “Porta Portese”: er Cicca, er Cicuta e er Frate

Alla vigilia della mobilitazione landinianiana, va apprezzato lo strappo tempestivo di Renzi e Calenda che hanno preso le distanze da un prevedibile fiasco

Pd, processo a “Porta Portese”: er Cicca, er Cicuta e er Frate

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

“Giorgia Meloni, hai fallito!”. “Giorgia Meloni, sei la rovina della Nazione: anche la popolazione non ti sopporta più”. E ancora: “A Gio’ nel mondo conta più Fico che tu, più Conte I, Conte II e Conte III, mai varato , grazie a un capolavoro di Renzi, da “rabbia italica” non ancora “d’Arabia E…Saudita”.

E oltre: “Giorgia Meloni il tuo Piano Mattei è fallito: si sono ridotti i flussi migratori, adesso aumenta la disoccupazione per i trafficanti di morte. Vi rendete conto? Questi solo parte degli slogan “peripatetici e patetici” contro la premier della “Società Landini – Schlein”, ormai da liquidazione.

Dopo un campionario di titoli gratificanti, è di rigore chiedere oggi ai luminari del Pd-da “Lotta Continua” e “Zecchino d’oro“ - per usare una sublime definizione del Presidente “De Luca-Bazooka” da rima baciata: se la Meloni è tutto questo, non conta nulla: vivaddio!, perché avete mobilitato tutto il Paese contro di lei ritenendola invece capace di fermare la guerra e portare la pace a Gaza?

Con il rispetto dovuto per tanta buona e generosa gente portata nella capitale, cui è stato detto che si sarebbe protestato per far cessare le stragi a Gaza e si è levata all’alba in borghi e villaggi per essere in piazza, la verità - oggi a dirla tutta - è che la mobilitazione doveva servire, in realtà, da effetto traino per la tanto sperata vittoria referendaria. Cioè da spallata fatale al governo Meloni e l’inizio di una lunga e pericolosissima crisi.

Un disegno molto chiaro, esternato addirittura a fine parata, con l’appello corale e stonato dei rispettivi leader di una sinistra oltranzista e populista ad andare a votare. Ai cui deliranti velleitarismi non poteva in queste ore toccare la risposta più eloquente e tranchant con uno spread in Italia a 90: un indice basso, molto significativo. Udite! Udite!

Ora gli investitori hanno fiducia nel debito italiano, e sono disposti ad accettare rendimenti più simili a quelli tedeschi più sicuri. Al di là della piazza programmata da Landini che ha dato ciò che poteva, a contare molto è stata PiazzItalia nel far fallire i disegni falsamente ecumenici di una sinistra formata da un quartetto ambizioso e inconcludente: “Er Cicca” che cerca mozziconi di altri partiti, “Er Cicuta”, leader verde amarostico, “ Er Frate, missionario posaiolo e spettacolare di una sinistra che arriva sempre a tutti i fine mese per cercare di fare che la stessa cosa avvenga per gli altri senza però riuscirvi.

In tutto questo, alla vigilia della mobilitazione landinianiana, va apprezzato lo strappo tempestivo di Renzi e Calenda che hanno preso le distanze da un prevedibile fiasco. Ormai da sbronza cronica.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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