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Il corsivo
14 Giugno 2025 - 09:04
Kevin De Bruyne
Immaginate per un attimo cosa sarebbe successo se un top player come Kevin De Bruyne giovedì scorso avesse firmato per l’Inter, il Milan e la Juventus e non per il Napoli. Ieri mattina i titoli dei giornali nazionali si sarebbero sprecati. Aperture a nove colonne come se non ci fosse un domani.
Vedere KDB con la maglia a strisce delle big sarebbe stato straordinario. Un colpo mediatico non da poco. Si sarebbero sprecate pagine e pagine per raccontare l’arrivo, la giornata. Opinioni a go go. “Dopo Ronaldo un altro campione sbarca in Italia”, “La Serie A diventa più forte”, questo qualche titolo giusto per non esagerare troppo.
Considerato che il belga ha scelto i colori azzurri è diventato un calciatore normale. Uno da inserire al massimo in un boxino di prima pagina. Perché giustamente vale più la permanenza di Frattesi all’Inter che l’ingaggio straordinario di un numero uno internazionale da parte di De Laurentiis.
“Ma mi faccia il piacere, se ne vada”, diceva Totò all’onorevole Trombetta nella scena del vagone letto. In questo caso il politico è quel mondo comunicativo “frevaiaolo” che pur di non ammettere la superiorità del Napoli in questo momento ritiene De Bruyne un acquisto senza clamore.
Pare che in qualche riunione di redazione sia stato considerato uno spiaggiato, uno mollato da City e deciso a trovare posto altrove pur di farsi notare. Assurdo. Ma va bene così. La conquista dello scudetto ha fatto già venire un bel po’ di ittero a tanti pifferai che spingevano l’Inter al bis tricolore.
Speravano, poi, che i nerazzurri potessero conquistare la Champions ed, invece, è arrivato il “paliatone” con il Psg nella finale di Monaco. Lo stesso che il famoso Antonio De Curtis fece ad Alberto Sordi nel film “Totò e i re di Roma”. A volte si vive anche di soddisfazioni.
E De Laurentiis se ne sta prendendo tante assieme al suo allenatore e ad un popolo che è pronto a godersi le qualità di un De Bruyne che dovrà dare ancora altri dispiaceri a chi non ammette che oggi la geografia del calcio è cambiata. Il pallone vero si è postato al Sud. Precisamente a Napoli. Di fronte al mare. Intanto aspettiamo l’arrivo di Modric. Uno che ha 40 anni e può fare ancora la differenza...
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