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Le ricadute positive dell’America’s Cup

Dovrà essere di sprone a proseguire nel piano di sviluppo di tutta l’area flegrea

America's Cup, «Napoli stupirà tutto il mondo»

L’America’s Cup rilancerà il progetto di riconversione territoriale di Bagnoli? La risposta a questa domanda è: deve, assolutamente deve! Sarebbe imperdonabile se la straordinaria opportunità di ospitare a Napoli una delle più prestigiose manifestazioni sportive del mondo, con ricadute economiche previste per la città di oltre un miliardo, non inducesse di conseguenza una potente accelerazione del piano di bonifica e rigenerazione dell’area dove saranno realizzati gli hangar navali e le strutture che ospiteranno gli atleti. Completare la bonifica significherà recuperare la balneazione. Quindi, c’è da attendersi come minimo che per il 2027 il mare di Bagnoli tornerà fruibile a tutti gli effetti per cittadini e turisti, salvo impedimenti transitori correlati allo svolgimento stesso delle gare. Una realistica valutazione della tempistica di esecuzione delle opere, in programma o per ora soltanto ipotizzate, per il pieno decollo della zona, invita peraltro alla prudenza.

Ad esempio, appare francamente utopistico, alla luce dell’esperienza pluridecennale vissuta per la realizzazione della nuova metropolitana di Napoli, ritenere che entro due anni si possa prolungare la linea 6 oltre la già progettata stazione di Coroglio, verso il centro storico di Bagnoli, Agnano e Pianura. Il che non significa che non si debba puntare in quella direzione. La Coppa America, in tal senso, dovrà essere di sprone a proseguire nel piano di sviluppo di tutta l’area flegrea, calamitando le attenzioni di investitori top player internazionali sulle potenzialità di crescita economica e sociale del territorio. In altre parole, la svolta per Napoli (e per il Mezzogiorno) sta proprio nel concepire un percorso a tappe continuativo, profittando delle opportunità che si presentano, piuttosto che inseguire chimere destinate a restare tali per più di un trentennio, come si è fatto per Bagnoli dopo la chiusura dell’altoforno.

Allo stesso modo, si deve procedere per altri interventi infrastrutturali che possano ridurre il divario meridionale. La nuova rimodulazione del Pnrr tiene conto dell’impossibilità di completare entro il 2026 le linee di alta velocità necessarie per estendere al Sud, oltre Napoli e Salerno, un’opera fondamentale da tempo realizzata nel Centro Nord. Sarà anche qui necessario che le Istituzioni nazionali e locali assicurino al Mezzogiorno che gli interventi saranno eseguiti in tempi ‘storici’, con cronoprogrammi rigorosi necessari per raggiungere finalmente gli obiettivi di coesione territoriale auspicati.

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