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LETTERA AL DIRETTORE

Aerei bassi su Napoli nord, rabbia civile e gas nell’aria

C’è un’Associazione a Napoli chiamata “No fly zone” dove sono iscritti fior di professionisti

Aerei bassi su Napoli nord, rabbia civile e gas nell’aria

Gentile Direttore, c’è un’Associazione a Napoli chiamata “No fly zone” dove sono iscritti fior di professionisti, costituita per rappresentare i continui disagi dei cittadini abitanti nelle vicinanze o sotto le rotte di atterraggio e decollo degli aerei di Capodichino.

I disagi sono soprattutto per il rumore assordante dei velivoli, che in estate diventano ancora più lancinanti, sia per il notevole volume di voli effettuati durante la stagione turistica, sia perché le finestre e terrazzi dei malcapitati abitanti interessati sono aperti per far “passare un po' d’aria”, come si usa dire; che, poi, quest’aria odori di un po' di emissioni di gas degli aerei stessi (monossido di carbonio, anidride carbonica, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, idrocarburi incombusti, vapore acqueo e altri fumi), è “appendice secondaria”, perché i loro effetti negativi si manifestano a lungo termine, non come il rumore che si percepisce all’istante!

Mi trovo spesso ad interloquire, via canali sociali, con questi cittadini, che nel tempo ho avuto il piacere di conoscere in qualche occasione di dibattiti aperti anche all’interno delle stesse Municipalità, come quella del Vomero, qualche tempo fa. Apprendo da fonti giornalistiche che un’altra riunione è stata promossa dalla Gesac lo scorso 9 giugno, chiamata “Progetti in volo: quando l’aeroporto incontra il territorio”. L’iniziativa è, a detta degli organizzatori, “a favore dei Quartieri di Miano, Secondigliano, e San Pietro a Patierno”.

Il “lancio” pubblicitario è ell’iniziativa stessa parla di “Modello innovativo di intervento che utilizza sport, arte e cultura come leve per promuovere coesione sociale e crescita territoriale”. Le iniziative messe in campo a favore dell’usufruizione della collettività sono quattro, che per brevità e rispetto dell’intelligenza dei “miei” compaesani (sono anch’io di San Pietro a Patierno), non enumero e commento.

Registro solo che l’iniziativa si è svolta “simbolicamente” nell’Auditorium di piazza Guarino di San Pietro A Patierno, che dopo anni di chiusura ora vede “la primavera della riapertura”, e che i lavori sono stati introdotti dal Presidente della Municipalità in presenza anche del sindaco Gaetano Manfredi (tempo fa critico sull’espansione a dismisura dei voli a Capodichino, assieme al suo ex assessore e grande magistrato Paolo Mancuso ), e da vari intellettuali, che hanno certamente portato il loro “contributo scientifico” sulla sostenibilità ambientale di questa Municipalità composta da centinaia di migliaia di cittadini, inurbati da circa 100 anni nella realtà di un aeroporto, costruito dai militari quando Capodichino era tutta campagna.

Non so se, durante il dibattito, siano passati aerei in decollo o atterraggio (credo di sì, perché non si può interdire uno spazio aereo solo per un convegno). Registro solo, leggendo i giornali, che la giornata si è conclusa positivamente con grande soddisfazione di tutti; solo il giorno dopo ho letto che il consigliere Gennaro Esposito ha espresso forti perplessità sul contenuto del “ristoro” che i cittadini avrebbero per il piccolo “fastidio” dei rumori e gas di scarico.

Non conosco il consigliere Esposito, ma omaggio il suo coraggio di esporsi a sfavore di una realtà che tutti edulcorano per non “danneggiare” i flussi turistici di Napoli e il 4% del pil che la crescita a dismisura di Capodichino garantisce per la Regione. Ma qualcuno, ha mai domandato a questi “esperti” quanto pil regionale si sarebbe ottenuto con la realizzazione di Grazzanise, che avrebbe ospitato anche grossi arei da cargo per le tonnellate di merci esportate dalla “Campania Felix”?

E al Comitato “No fly zone”, che raggruppa più i cittadini del Vomero, Capodimonte, San Carlo all’Arena, che ogni giorno vedono, sentono, odorano gli aerei a bassa quota per l’atterraggio cosa si dirà, specie da parte delle Isituzioni Locali a cominciare dal Sindaco che in quella riunione rappresentava tutta la città e non solo una Municipalità già rappresentata dal suo Presidente? Mi verrebbe voglia di rievocare una bella e “impertinente frase di Totò: arrangiatevi”. Conoscendo, però, i membri del Comitato so che non si rassegneranno mai, anche se hanno capito bene che l’”avversario” è un “Moloch” dai poteri infiniti.

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