Tutte le novità
l'opinione
21 Giugno 2025 - 10:40
Nel panorama odierno della giustizia, dove telematico e intelligenza artificiale si fanno strada anche nei processi penali, cresce un pericoloso automatismo: l’errore diventa “sistema” e può travolgere il diritto alla difesa. In questo scenario, troppo spesso l’avvocato si ritrova esposto a responsabilità professionali anche per scelte interpretative fatte in buona fede, talvolta persino in linea con l’evoluzione giurisprudenziale. Ma si può davvero ridurre la funzione dell’avvocato a un semplice esecutore di precedenti?
La risposta è no, e proprio per questo appare fondamentale la proposta attualmente all’esame del Senato, che vorrebbe limitare la responsabilità del difensore ai soli casi di dolo o colpa grave. L’obiettivo? Proteggere la funzione intellettuale e critica dell’avvocatura, oggi più che mai sotto pressione. Consentire all’avvocato di proporre letture alternative di una norma, anche in contrasto con i precedenti, è parte integrante del ruolo che la difesa svolge in uno Stato democratico. Senza questa possibilità, si rischia di “appiattire” l’attività difensiva e spegnere quel dialogo dinamico con la magistratura che alimenta l’evoluzione del diritto.
La proposta di riforma non è un privilegio di casta: è una garanzia per la collettività, perché preserva il diritto a una difesa libera e pensante. Equiparare le responsabilità dell’avvocato a quelle del magistrato – limitandole, appunto, ai soli casi di dolo o colpa grave – significa riconoscere la delicatezza del lavoro forense, fondato non sull’infallibilità, ma sull’onestà intellettuale. La vera posta in gioco, quindi, non è solo l’interesse di una categoria, ma il principio stesso di libertà e pluralismo giuridico su cui si fonda la nostra giustizia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo