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LETTERA AI LETTORI

Addio a Letizia De Martino, storica magistrato donna

Una donna colta, intelligente e simpatica. È stata il primo magistrato di sesso femminile

Addio a Letizia De Martino, storica magistrato donna

Letizia De Martino

Cari amici lettori, leggo ogni giorno su “Il Mattino” gli annunci mortuari, poiché accade spesso di trovarvi i nomi di amici e conoscenti. So bene che questo è normale alla mia età, poiché la mia generazione va (purtroppo) scomparendo, come natura impone (e non potrò certo leggere il mio).

Del resto, dopo la scomparsa della mia adorata consorte, la morte è sempre presente nei miei pensieri. Domenica ho appreso, dall’avviso mortuario di sorella e nipoti, che se n’era andata Letizia de Martino, un’amica cara insieme alla quale ho lavorato diversi anni, quando ero presidente di sezione del Tribunale di Napoli.

Era una donna colta, intelligente e simpatica ma modesta e riservata, per cui era ed è rimasta praticamente sconosciuta alla pubblica informazione. Eppure è stato il primo magistrato di sesso femminile. Ne dette notizia "L'espresso napoletano”, Letizia è nominata anche da Wikipedia come la prima delle prime otto donne entrate in magistratura il 5 aprile 1965.

Riferendomi a Letizia, io preferisco indicarla come magistrato donna piuttosto che come donna magistrato. Sul lavoro era un magistrato perfetto, attento e preparato sia per la conoscenza della normativa che per lo studio delle risultanze processuali. Più volte è capitato che fossimo noi due a decidere la sentenza, sempre che il terzo componente del collegio fosse evanescente, come talvolta capitava.

La sua femminilità emergeva soltanto nel garbo e nella gentilezza che la caratterizzavano. Ora lo scenario è radicalmente cambiato. Non saprei dire se le donne siano diventate maggioranza nell’organico della magistratura, ma certamente rivestono cariche direttive in moltissimi uffici, ivi comprese la Suprema Corte di Cassazione e la Corte d’Appello di Napoli.

Le donne, quindi, contano molto più che in politica, ove hanno conquistato la guida dal governo nazionale, ma non presidenze napoletane (unica eccezione fu il sindaco Iervolino). Io non credo per niente che la forte presenza femminile sia fra le cause dell’attuale crollo del prestigio della funzione giudiziaria.

Certamente ci sono oggi magistrati donna brave come Letizia, anche se certamente non più di lei. Non mancano, però, le donne magistrato, nelle quali la leggerezza tipicamente femminile porta a decisioni ottime per farsi pubblicità, ma lontane dalla corretta applicazione del diritto e dall’equità.

Ho detto donne magistrato, perché in loro le qualità tipiche del magistrato sono sopraffatte dagli istinti. Ho parlato invece di magistrato donna per Letizia, nella quale gli istinti femminili non influenzavano l’esito dei processi, determinato rigorosamente da una corretta applicazione del diritto e da un’equa valutazione del fatto.

Ho incontrato, ovviamente, Letizia anche negli eventi sociali, sempre in eccellenti rapporti. Una volta, anzi, abbiamo anche partecipato a una salottiera simulazione di processo nei confronti di un noto scrittore. Arrivederci, Letizia. Sono certo che sei fra gli eletti, come la mia adorata Adriana, e spero di entrare nella vostra felice schiera, quando lascerò questa valle di lacrime.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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