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LETTERA DAL PALAZZO
25 Luglio 2025 - 09:34
Vincenzo De Luca e Luca Zaia
Scriveva Alessandro Manzoni: “Il buon senso, c’era, ma si teneva nascosto, per paura del senso comune”. Buon senso e Manzoni vengono alla memoria di fronte alla controversa questione del terzo mandato che impegna attualmente il mondo politico.
Il problema è che la normativa vigente stabilisce che nessun presidente di regione può proseguire il suo mandato se lo ha già esercitato per due volte consecutive. Il caso riguarda in particolare il presidente del Veneto Luca Zaia e quello della Campania Vincenzo De Luca.
La defenestrazione di entrambi comporterebbe conseguenze non indifferenti. Zaia, affrancato dall’impegno regionale insidierebbe la leadership di Matteo Salvini alla guida della Lega che già da tempo progetta di liberarsi dell’attuale leader e ha per Zaia enorme stima.
Non a caso per cercare di parare il colpo, Salvini ha prospettato al presidente veneto un incarico di ministro in un governo prossimo venturo. È un segno evidente che Salvini ha paura. Ma la Lega, senza di lui, potrebbe restare fuori dalla maggioranza o potrebbe essere attratta da alleanze di tipo diverso? Come si vede la questione del terzo mandato è piena di implicazioni.
Quanto a Vincenzo De Luca la sua situazione è diversa. De Luca, popolarissimo in Campania, è decisamente in rotta con il suo partito e soprattutto con la segretaria Schlein che ritiene non l’abbia sostenuto come avrebbe dovuto in questa vicenda. A quel che si dice starebbe ora trattando con Giuseppe Conte un suo ingresso nei Cinquestelle.
La questione ci sembra posta in termini sbagliati. Essendo la politica nota per la sua duttilità si dovrebbe valutare in qual modo i presidenti uscenti hanno lavorato e se hanno lavorato bene la loro rielezione dovrebbe essere possibile. Ci sembra questo, dettato dal buon senso, appunto, il criterio al quale attenersi. Ma il buon senso – si sa – è un senso raro.
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