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Spalletti insiste con il bus scoperto ma dimentica di essere scappato

Niente. Non ce la fa. Lucianone è tornato ad attaccare Aurelio De Laurentiis

Spalletti insiste con il bus scoperto ma dimentica di essere scappato

Luciano Spalletti e il tatuaggio per il terzo scudetto del Napoli

Niente. Non ce la fa. Luciano Spalletti è tornato ad attaccare Aurelio De Laurentiis. Non era bastato il libro “Il Paradiso esiste... ma quanta fatica” per raccontare senza filtri il suo rapporto conflittuale con il presidente del Napoli.

In una intervista rilasciata a quotidiano “Repubblica” è tornato sull’argomento della festa scudetto evidenziando: «Il più grande dispetto che ho ricevuto è non averci fatto sfilare per la città sul pullman dopo lo scudetto. Mi mancherà per sempre, ancora di più mi è mancato dopo averli visti sfilare quest’anno. Ho chiesto a dei calciatori di mandarmi il video, per capire almeno che effetto facesse quella folla da lì sopra».

Per come la racconta l’ex ct sembra che sia stato fatto a posta. Ma don Aurelio aveva detto di no per una questione di ordine pubblico. Anche qualche mese fa avrebbe voluto evitare quell’abbraccio con la gente ma poi ha fatto un passo indietro perché l’ordine pubblico è stato garantito al 100%.  Ed, infatti, non è successo niente di grave.

Spallettone, però, deve ricordarsi che quando i suoi ragazzi stavano festeggiando il titolo nello spogliatoio dello stadio dell’Udinese, lui si era chiuso in una stanza. E quando Di Lorenzo andò da lui per farlo uscire sembrava che fosse retrocesso. Aveva già scelto da tempo di scappare via.

Per amor del cielo, a quanto pare veramente con Adl la situazione era ai minimi termini. Sta di fatto, però, che ha pensato solo al suo bene lasciando un popolo che lo aveva sostenuto nel suo biennio partenopeo. Purtroppo, poi, sappiamo tutti come è andata a finire nella stagione successiva. De Laurentiis, rimasto spiazzato, ha dovuto fare tutto da solo e ha sbagliato scegliendo prima Garcia. Poi Mazzarri ed, infine, Calzona.

Quella squadra con il tricolore in petto non vinse mai tre partite di fila e arrivò decima in classifica uscendo dalle competizioni internazionali. Lucianone dal canto suo, mentre pensava ad un anno sabbatico, accettò la proposta della Federcalcio di allenare la nazionale italiana. Sognava di lasciare il segno ed, invece, è stato mandato a casa lasciando spazio a Gattuso. Tornato nella sua tenuta Toscana finalmente si sta riposando. Ma non smette mai di bacchettare Aurelio. Che, intanto, ha vinto anche senza di lui...

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