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L'analisi

Dieci giorni in Trentino ricchi di lavoro, rinforzi e tifosi

Mai era successo prima che si potesse contare su una rosa già formata nella prima parte della preparazione

Dieci giorni in Trentino ricchi di lavoro, rinforzi e tifosi

Bye bye Trentino. E anche quest’altro ritiro in Val di Sole è finito. Il Napoli campione ha trascorso dieci giorni intensi in Trentino. Si è lavorato molto sul campo di Carciato. Antonio Conte ha messo sotto le fatiche i suoi ragazzi con un gruppo base al completo e con la bellezza di cinque rinforzi. Un sesto (Milinkovic Savic) è arrivato solo per una seduta.

Mai era successo prima che si potesse contare su una rosa già formata nella prima parte della preparazione. Lo stesso allenatore leccese, lo scorso luglio, si ritrovò con un nugolo di ragazzini e con elementi che poi vennero ceduti. Stavolta la foto che sarà scattata nell’hotel Rosatti e verrà esposta sarà formata da calciatori che dovranno disputare una grande stagione 2025-26. A Castel di Sangro, poi, ci saranno altri innesti di livello.

Dunque, il bilancio trentino è soddisfacente. Conte ha avuto anche la possibilità di avere un secondo campo e un manto erboso di livello importante. Fisicamente non si poteva pretendere chissà che cosa. Il lavoro è stato duro ma nessuno si è tirato indietro. La fatica si è sentita. Il sudore è stato tanto ma se si vogliono raggiungere i risultati servono i sacrifici.

De Bruyne è stato il primo a capire come è diverso il calcio di Conte rispetto a quello di Guardiola. Non solo tatticamente. Ma se Tonino vince un motivo ci sarà. Oggi, dunque, dopo la seduta mattutina il Napoli saluterà il Trentino e si prenderà un paio di giorni di riposo.

L’appuntamento è per mercoledì a Castel di Sangro. Da Dimaro Folgarida andranno via anche le migliaia di tifosi che hanno soggiornato per vedere da vicino i propri beniamini. Mai negli anni precedenti c’è stato un così alto numero di presenze. Gli spalti di Carciato sono stati pieni in tutti gli allenamenti. Lo store è stato preso d’assalto.

Alberghi, ristoranti e bar hanno fatto incassi da paura. In nessuna altra parte del mondo c’è un attaccamento così forte alla propria squadra del cuore già dalla fase di ritiro. Sicuramente Conte avrebbe voluto lavorare con più tranquillità. Ma senza il popolo napoletano difficilmente avrebbe avuto la possibilità di vincere subito lo scudetto.

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