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Il corsivo
28 Luglio 2025 - 08:28
Ci risiamo. Sembrava strano che lo stadio Maradona non creasse dei dissidi tra il Comune e il Calcio Napoli. Era troppo bello pensare che lo scudetto potesse unire e non dividere. Ed, invece, quella struttura di Fuorigrotta continua ad ad essere oggetto di discussione tra le istituzioni e il club azzurro.
L’ultima polemica è nata dopo l’incontro con gli emissari di Federcalcio e Uefa per discutere della possibilità di disputare due gare degli Europei del 2032 nel campo dedicato al mitico Diego. La società partenopea ha voluto dire la sua con un comunicato che ha stizzato non poco i politici di Palazzo San Giacomo.
Attraverso l’avvocato Arturo Testa, il Napoli ha espresso il giudizio di inidoneità del vecchio San Paolo ad ospitare la competizione internazionale. Ribadando che Uefa e Figc non hanno dato alcun ok al progetto del Comune come scritto da alcuni organi della stampa.
“La società in tal senso ha individuato un’area degradata della città dove la realizzazione di un nuovo stadio contribuirebbe, in modo significativo e senza oneri a carico della collettività, al piano di rinascita urbana della città”. Non è tardata ad arrivare la risposta del solito consigliere comunale Nino Simeone che non ha per niente gradito alcuni passaggi della nota del Napoli. «Vogliamo mettere fine a questa telenovela che scoccia i tifosi, ma la verità è che come al solito da una parte si lavora e si progetta e dall’altra si fanno solo proclami ed è oggettivo», ha dichiarato Simeone.
Un contrattacco dovuto ma che non risolve il problema. Una cosa è certa, i napoletani sono stanchi di questi botta e risposta perché si ritrovano sempre a vivere momenti di difficoltà quando vanno al campo. Sicamente bisogna migliorare tutto collaborando ma di questo passo ci ritroveremo a dire la stessa cosa alla prossima puntata di questa soap infinita.
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