Ndoye al Nottingham non è una sconfitta ma un successo di Adl

Complimenti ad Aurelio De Laurentiis. Non pensavo di dover incensare così tanto il presidente in questa estate da campioni d’Italia. Ancora una volta il patron ha fatto la cosa giusta. Ndoye al Nottingham Forrest non è una sconfitta ma un successo del numero uno azzurro.

Non si è voluto svenare Adl per comprare il cartellino di un calciatore che è stato sopravalutato. A Conte piacevano le doti dello svizzero ma da qui a spendere più di 40 milioni per acquistarlo ce ne vuole. Il Bologna non ha voluto abbassare le pretese e il ragazzo non ha mai puntato i piedi come aveva fatto Beukema. A quanto pare non ci teneva così tanto alla maglia azzurra. Il suo entourage stava giocando su più tavoli e alla fine è andato in Premier.

Non certo nelle squadre top ma, comunque, avrà la possibilità di esibirsi nel campionato più importante d’Europa. L’augurio è che possa continuare a crescere e diventare un big a tutti gli effetti. In tanti, però, non sono riusciti ad esprimersi in quella terra. Per informazioni chiedere a Chiesa. Proprio Chiesa potrebbe rientrare alla base e vestire la maglia del Napoli. Federico è uno dei tanti nomi che sono finiti nell’agenda di Giovanni Manna.

Nel Liverpool non si è esibito come voleva. Non ha mai trovato spazio e quindi quale migliore occasione di prendersi la scena con i campioni d’Italia. Tornando a De Laurentiis, va detto che ha speso un bel po’ di denari in questa fase di mercato. Sono stati investiti 120 milioni per i primi sei acquisti. Non ha battuto ciglio il presidente.

Qualche rinforzo l’ha pagato un poco in più ma di fronte a certe richieste si è fermato. L’esterno sinistro offensivo può aspettare. Conte proprio non si può lamentare di ciò che è stato fatto fino adesso. Nella sua rosa sono arrivati un portiere, due difensori centrali, un centrocampista e due attaccanti. Manca al’appello, come detto, l’alter ego di Noa Lang.

Un vice di Di Lorenzo e un mediano. Per quest’ultimo ruolo si potrebbe puntare su Vergara. Ma non è ancora detto. Sta di fatto che il no al Bologna per Ndoye è un altro pezzo forte di una società che continua a crescere e a diventare una delle migliori d’Europa.

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