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Femminicidi, orfani invisibili allo Stato

Il destino dei figli è quello di restare senza nessuno dei due genitori

Martina uccisa a 14 anni dall'ex, la procuratrice: «Educhiamo in nostri figli»

Quantunque nella maggioranza dei casi le donne uccise dai propri ex siano mamme, non si è mai fatta la tragica “conta” degli orfani figli di vittime di questo orrendo reato riconosciuto, finalmente, quale diverso, per sua natura, da tanti altri tipi di assassinii. Quando muore una mamma per mano di un suo ex il destino dei figli è quello di restare senza nessuno dei due genitori; il padre, infatti, o è anch’esso morto per la frequente decisione di suicidarsi o è in carcare. Ci si domanda quale sia la realtà che li attende e si immaginano scenari difficili e complicati ma chi, come me, ne ha conosciuti più di uno,può testimoniare che la realtà supera, spesso, la più drammatica immaginazione.

È, infatti, mai pensabile, solo per raccontare una delle tante storie, che l’orfana di una mamma uccisa dal marito, cioè da suo padre, quando le venne consentito di poter rientrare a casa,trovò la scena del delitto come l’avevano lasciata gli investigatori e perciò ancora con il sangue maternosparso dappertutto? La ragazza appena maggiorenne, di cui non sveliamo il nome, non avendo familiari fucostretta a pulire da sé quel tremendo scenario di morte violenta. A tragedia avvenuta urge, quindi, chiedersi l’orfano senza parenti che l’accoglie e tenta di curare le sue tremende ferite come sopravvive? E, quantunque si abbiano familiari che lo prendono in carico, come è la loro situazione economica?

Su tutte le drammatiche sfaccettature della vita degli orfani post mortem della mamma e del padre in carcere o morto suicida ha condotto una serrata indagine con ben 23 audizioni la Commissione parlamentare sul femminicidio che, nei giorni scorsi, ha approvato all’unanimità le risultanze del proprio lavoro. Ne sono uscite 15 proposte che potranno tramutarsi in un apposito disegno di legge. La Commissione ritiene indispensabile ampliare il Fondo istituito per gli orfani di femminicidi prevedendo, oltre alla somma di 60000 euro quale indennizzo una tantum, provvedimenti economici a sostegno del loro percorso educativo, tra cui anche spese per lo sport, per la partecipazione a gite scolastiche o a eventi culturali.

Si giudica giusto istituire, inoltre, il difensore d'ufficio degli orfani e la creazione di un numero di pubblica utilità dedicato. Urgente è risultato essere, infine, l'istituzione del registro degli orfani di crimini domesticionde poter avere l’effettiva dimensione della realtà finora trascurata dallo Stato e curata solo da qualche Regione e da meritevoli associazioni.

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