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L'opinione

Nei vicoli del Vomero perdura la crisi del verde pubblico

I pochi alberi rimasti sono afflitti da numerosi problemi derivanti da palesi carenze manutentive

Nei vicoli del Vomero perdura la crisi del verde pubblico

A breve distanza dalla caduta di alberature stradali, in via Scarlatti, in via Bernini, in via Orsi, in via Altamura e in via Ruoppolo per citare alcuni eventi saliti alla ribalta delle cronache, nell'ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell'Arenella, si è di nuovo sfiorata la tragedia per la caduta improvvisa di un albero di alto fusto, in viale Michelangelo, posto sul marciapiede antistante il civico 25.

L'episodio si è verificato per fortuna senza causare danni a persone. Alla luce anche di quest'ultimo grave evento rinnoviamo, ancora una volta, la richiesta gli uffici comunali competenti affinché si proceda, in tempi rapidi, a effettuare le opportune indagini su tutte le alberature stradali del quartiere collinare, a partire dagli alberi presenti proprio lungo lo stesso viale Michelangelo, per verificare se ci sono altre essenze arboree che manifestano problemi che ne potrebbero determinare la caduta, al fine di evitare la possibilità che si possano verificare tragedie, con la perdita di vita umane, che sulla collina vomerese, in passato, si sono già vissute.

Purtroppo i pochi alberi rimasti al Vomero, visto che molti sono stati tagliati o sono caduti senza essere sostituiti da nuove essenze, mentre altri, morti da tempo, sono ancora al loro posto, con la possibilità che possano anch'essi cadere da un momento all'altro, sono afflitti da numerosi problemi derivanti da palesi carenze manutentive, più volte denunciate.

Tra le altre la mancanza di una potatura, effettuata nei tempi e con le modalità opportune, con la conseguenza che le alberature, poste lungo i marciapiedi di strade e piazze, sono cresciute a dismisura, sia in altezza che in larghezza, raggiungendo i piani alti degli edifici. In giornate ventose la forza esercitata lateralmente dal vento tende a piegare il tronco. A quel punto l'albero, specialmente se afflitto da patologie non curate, che ne hanno minato la resistenza, può o spezzarsi o addirittura essere divelto dalla base, abbattendosi a terra con tutto il peso di tronco e rami, con conseguenze immaginabili.

In particolare i platani, che un tempo costituivano una delle caratteristiche del Vomero, oltre ad essere attaccati dal cancro colorato, che ne ha provocato la decimazione, sono da lustri infestati da colonie di un insetto, un tingide, il cui nome scientifico è Corythucha ciliata, la cui femmina si riproduce al ritmo di 200 uova per ogni ciclo della durata di 45 giorni, nascondendosi, per riprodursi, sotto la corteccia dell'albero.

Nonostante le numerose segnalazioni effettuate da lustri, non si è mai provveduto per tempo a debellare il parassita, che si è ripresenta puntuale a ogni estate, e che potrebbe essere eliminato con metodi naturali endoterapici, come dimostrano studi scientifici condotti al riguardo da istituti specializzati, da eseguire però prima che l'insetto inizi a riprodursi.

Una situazione complessiva del già scarno patrimonio arboreo a disposizione degli abitanti della collina sulla quale si richiama ancora una volta l'attenzione delle autorità competenti, segnatamente degli uffici comunali al verde, che fanno capo all'assessore Vincenzo Santagada, affinché vengano attivate, in tempi rapidi, tutte le iniziative del caso per la tutela e salvaguardia delle alberature stradali, garantendo innanzitutto la sicurezza dei cittadini, anche alla luce delle numerose cadute che si stanno registrando negli ultimi tempi, cadute che, per mera fortuna, non si sono trasformate in tragedie peraltro annunciate. 

gennarocapodanno@gmail.com

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