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l'ANALISI

Il Taser: quando la sicurezza è ostaggio della polemica

Ancora una volta, gli immancabili ambienti “progressisti” hanno sfoderato il loro repertorio più collaudato: gridare allo scandalo

Il Taser: quando la sicurezza è ostaggio della polemica

Ancora una volta, gli immancabili ambienti “progressisti” hanno sfoderato il loro repertorio più collaudato: gridare allo scandalo per uno degli strumenti più efficaci che le forze dell'ordine abbiano mai avuto a disposizione per tutelare la sicurezza pubblica senza ricorrere alle armi da fuoco.

Il Taser, arma elettrica non letale utilizzata in oltre cinquanta paesi democratici del mondo, è diventato, così, l’ultimobersaglio di una sinistra che non perde occasione per attaccare il governo e tentare di indebolire le forze dell'ordine, trasformando ogni fatto di cronaca nera in un'opportunità di polemica politica.

Due episodi drammatici, a Olbia e Genova, hanno scatenato l'ennesima crociata ideologica che ha deliberatamente ignorato una cosa lapalissiana e cioè che il Taser rappresenta proprio l'alternativa migliore all'uso delle armi da fuoco e quindi dovrebbe piacere a chi predica la “non violenza” ad ogni costo, maevidentemente preferisce la polemica fine a se stessa alla realtà dei fatti.

Il ministro Piantedosi ha dovuto ricordare l'ovvio: "Chi, in maniera ideologica, critica l'utilizzo del Taser deve tener presente che si tratta di uno strumento imprescindibile che viene fornito agli agenti proprio per evitare l'utilizzo di armi da fuoco". Ma per certi ambienti politici, anche l'ovvio diventa controverso e discutibile quando si tratta di attaccare l’attività, le decisioni e le scelte del Governo Meloni.

È paradossale, infatti, che mentre negli Stati Uniti il Taser ha sostituito in maniera significatival'uso delle armi da fuoco negli interventi di polizia, riducendo drasticamente feriti e vittime, in Italia si discuta ancora se sia troppo "violento" uno strumento che evita proprio la violenza letale. La realtà, quella che sfugge ai salotti “progressisti”, è che i circa cinquemila Taser attualmente in uso hanno già evitato innumerevoli situazioni di pericolo, tanto per i cittadini quanto per gli operatori delle forze dell'ordine, perché - come confermano anche i sindacati della Polizia di Stato - dal momento in cui sono entrati in dotazione hanno ridotto in maniera esponenziale il numero di feriti e quello dei conflitti,grazie alla loro intrinseca funzione di deterrenza.

Eppure, per alcuni esponenti dell’opposizione di sinistra "il Taser va abolito punto e basta", una posizione tanto radicale quanto priva di proposte alternative concrete. Perché questo è il punto: la sinistra italiana sa sempre cosa abolire, mai cosa proporre per sostituireciò che vorrebbe abolire. Vuole forze dell'ordine meno "aggressive", ma non spiega come queste dovrebbero gestire icriminali violenti e pericolosi.

La verità è che dietro questa polemica sullo strumento Tasersi nasconde, come sappiamo, la solita strategia: ogni occasione è buona per attaccare il governo su tutto ciò che riguarda la sicurezza e il potenziamento delle capacità d'intervento delle forze dell'ordine. Non importa se il 94,2% degli italiani quando è fuori casa vuole sentirsi tranquillo, non importa se il 75,8% degli italiani afferma che negli ultimi cinque anni girare per strada è diventato più pericoloso.

Per certi ambienti politici “arcobaleno” la sicurezza percepita dai cittadini come esigenza primaria deve cedere il passo alle battaglie ideologichestrumentali della sinistra all’opposizione. Quella stessa sinistra che protesta contro il decreto sicurezza definendolo "repressione del dissenso", quella che preferisce paralizzare l'azione delle forze dell'ordine piuttosto che ammettere che la criminalità si deve combatterecon strumenti deterrenti efficacie cosi via, nel solito “crescendo rossiniano” di chiacchiere in libertà.

La crescente fiducia degli italiani nelle forze di poliziaevidentemente disturba chi aveva fatto della polemica strumentale verso i "tutori della legge " una bandiera politica. Il Taserfunziona, i dati lo dimostrano, il mondo democratico lo utilizza, ma per la sinistra italiana tutto questo non conta: meglio una nuova polemica per tentare di gettare discredito sul Governooggi che una società più sicura domani.

E allora, mentre i cittadini chiedono strade sempre più sicure e interventi sempre più efficaci e tempestivi, c'è chi preferisce il lusso ideologico e tanto snob di criticare chi quella sicurezza la garantisce quotidianamente, rischiando la propria incolumità. Una posizione comoda per chi lapropria tranquillità la vive bene,all’interno della sua garantita e ben protette “comfort zone” dalla quale lanciare anatemi contro il Governo “securitario”, meno, molto meno comoda per la gente comune che la sera teme di avere problemi nel tornare a casa in periferia o solo nell’andare a fare una semplice passeggiata, in solitudine, nel parco.

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