Cerca

IL NOSTRO POSTO

Campania, “tre volte Natale e festa tutto l’anno…”

Mentre Dalla era un poeta e un artista, quelli del “Patto del pappaFico” sono dei cinici mercanti di illusioni

Campania, “tre volte Natale e festa tutto l’anno…”

Da sinistra: Giuseppe Conte e Roberto Fico

Non so a voi, ma a leggere alcune dichiarazioni su come Fico & company avrebbero intenzione di guidare la Campania nei prossimi cinque anni mi è venuta subito in mente quella bellissima canzone di Lucio Dalla, “L’anno che verrà”.

Un capolavoro assoluto della musica italiana che racconta, tra sogno e utopia, un mondo che non può esistere. Solo che, mentre Dalla era un poeta e un artista, quelli del “Patto del pappaFico” sono dei cinici mercanti di illusioni. Partiamo dal reddito di cittadinanza, ribattezzato per l’occasione “reddito di dignità”.

Che si tratti del solito sussidio da distribuire a pioggia ovviamente è noto a tutti, com’è noto che i 34 miliardi spesi sinora non hanno tolto la sete a chi ne aveva bisogno, ma hanno impedito di alzare i salari, abbassare il costo dei contributi, ridurre il welfare e così via.

Ed è altrettanto noto a tanti, se non a tutti, che una misura per il sostegno e l’inclusione delle fasce più deboli e svantaggiate esiste già - è l’Assegno di inclusione - ed è in vigore dal primo gennaio 2024. Però il fatto per il quale i “compagni” si devono veramente vergognare è che mentono sapendo di mentire sul dato - decisivo - che non esistono risorse disponibili per finanziare un reddito regionale aggiuntivo, ammesso che si possa giuridicamente fare.

E questo perché chi ha un minimo di competenza amministrativa - ovviamente Fico non rientra fra questi - sa che le regioni vivono di finanza cosiddetta derivata, e cioè che praticamente tutte le loro risorse derivano da trasferimenti dello Stato centrale, che naturalmente stabiliscono anche la loro destinazione.

E allora? Quanto all’utilizzo per questo scopo dei fondi europei - come pure ogni tanto sento dire - basta leggere il “Manuale operativo” fissato dalla Commissione Europea per capire che è letteralmente impossibile! Insomma, l’unica strada sarebbe quella di usare i soldi del Monopoly.

Che in fondo, sarebbe pure una scelta “in linea” con le loro capacità... Ecco perché mi è venuta in mente la strofa più famosa di quella bella canzone: “Sarà tre volte Natale”. Fin qui parliamo di menzogne, ma questa gente dimostra pure uno straordinario livello di incompetenza. Un solo esempio basta per tutti.

Fico - prima di essere silenziato dai suoi per paura delle castronerie che avrebbe potuto tirar fuori - proclamò che il suo primo atto di governo sarebbe stato quello di chiudere il termovalorizzatore di Acerra. Trascurando qui le posizioni ideologiche sul tema dei rifiuti, sta di fatto che quel termovalorizzatore - voluto da Berlusconi per risolvere l’emergenza rifiuti del 2008 - da solo smaltisce oltre la metà della spazzatura prodotta nell’intera Regione.

Insomma, questo simpatico “mattacchione” che aspira a sedersi sulla poltrona di presidente della Campania non sa che la chiusura di Acerra farebbe sì che tutte le nostre abitazioni sarebbero assediate dalla spazzatura in 15 giorni: un dilettante avrebbe avuto maggiore cautela prima di parlare.

Un po’ come le sue barzellette sull’inquinamento e la tutela dell’ambiente che si risolverebbe col trasporto pubblico. Fico - che ha preso un bus per la photo opportunity l’ultima volta il giorno in cui è diventato presidente della Camera - non conosce evidentemente neppure le condizioni in cui versa il tpl in Campania!

Altrimenti saprebbe che prendere la Circumvesuviana è come salire su di una vettura impazzita di un parco giochi horror dove ti può capitare di tutto. Oppure che a Napoli la metro, costata miliardi di euro, si ferma alle 3 del pomeriggio. O che l’azienda dei trasporti regionali - la famigerata Eav - presenta bilanci quanto meno “opachi” per nascondere perdite milionarie nonostante iniezioni costanti di denaro che però servono solo a foraggiare amici imprenditori e garantire prebende a dirigenti incompetenti.

E vogliamo parlare dell’ambiente? Un argomento caro ai radical chic che il “fighetto” coltiva da sempre. La regione del suo sodale De Luca - col quale sta barattando voti in cambio di assessorati - ha negato persino l’esistenza del dissesto idrogeologico in Campania pur di finanziare, con quei soldi, appalti di favore per imprenditori sensibili cui affidare compiti “strategici” come la manutenzione ordinaria delle strade provinciali o delle famose foreste campane…

Tutto testimoniato da delibere della Giunta regionale che, certo, chi probabilmente ha difficoltà a distinguere una delibera da una determina dirigenziale difficilmente può comprendere.

Ma, si sa, nella “Campania che verrà” contano le belle parole, le pacche sulle spalle, il dolore per i mali del mondo, dimenticando quelli che ci sono qui da noi, la comprensione per chi è in difficoltà, a condizione di non muovere un dito per risolverla però. Ecco, è questa la Campania che una banda di ineffabili venditori di fumo vorrebbe regalare ai cittadini, continuando la tragica stagione della doppia morale, dell’ipocrisia, del doppiopesismo, del nulla cosmico…

È per spezzare questo circolo vizioso, è per il Nostro Posto, che ancora una volta mi metto - e ci mettiamo - in gioco. Mettendoci la faccia, raccontando la verità, con un unico obiettivo: dare un futuro alla nostra terra, per i nostri figli. Per me, e per fortuna per quelli che combattono nelle nostre file, la politica non è un lavoro - perché un lavoro lo abbiamo - ma un impegno civile, per restituire alla società una parte di quello che abbiamo ricevuto, non come regalo ma come riconoscimento delle nostre competenze.

*Capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori