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L'opinione
02 Ottobre 2025 - 10:09
I nostalgici di un passato irripetibile continuano a sognare la rimozione della colmata. Ma a Bagnoli quell’operazione, come è tornato pazientemente a spiegare il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, oltre a essere molto dispendiosa, determinerebbe rischi ambientali di non poco conto.
Molto più pragmatica ed ecologica, quindi, la soluzione adottata: tombare la colmata. Anche perché l’acqua a Bagnoli è pulita, è solo il fondo sabbioso antistante la colmata a contenere tracce di idrocarburi o metalli pesanti. Questa situazione sarà neutralizzata realizzando delle scogliere che impediranno ai sedimenti di muoversi, stabilizzandoli. In questo scenario, l’America’s Cup è un acceleratore dei cantieri e non comporta alcun rischio di cementificazione.
Anche qui, le parole di Manfredi fanno chiarezza: le strutture destinate all’attività dei team in gara, una sorta di capannoni, saranno temporanee, non produrranno danni paesaggistici. La stessa ipotesi di parco urbano, prevista dal piano regolatore per la nuova Bagnoli, non è pregiudicata dalla grande manifestazione internazionale velistica.
Nulla cambia e sarebbe forse molto meglio che i paladini di un ambientalismo spesso ideologico e integralista si chiedessero se sarà un bene. Non è infatti ancora chiaro come si farà a provvedere alla manutenzione di un’area molto vasta che, in mancanza di monitoraggio costante, rischia di trasformarsi in un monumento al degrado.
Le bonifiche di Bagnoli, quella marina e quella terrestre, saranno in gran parte completate nel giro di un quadriennio, o almeno così dovrebbe essere, stando alle assicurazioni delle autorità preposte. Quello che sarà bene definire con rigore e buonsenso è il futuro dell’area.
Tra attività sportive, riconversione degli spazi della ex acciaieria, rilancio di pratiche agricole, aree destinate a cultura, spettacolo e attività ludiche, progettualità e attività d’impresa ‘green’, le idee non mancano e, in qualche caso, stanno già trasformandosi in iniziative concrete, anche se a uno stadio ancora embrionale.
L’alleanza di fatto, tra l’amministrazione comunale e il Governo, sulla sfida da vincere per dare finalmente un nuovo volto a un sito per decenni votato alla siderurgia è il vero elemento confortante per una partita per il resto ancora tutta da giocare. Sarebbe auspicabile che chi grida al cemento selvaggio o sogna ripristini di antiche linee di costa oramai cancellate da più di un secolo di storia, si decidesse a pensare ‘positivo’. Che proponesse, magari, anche delle alternative, ma economicamente e socialmente sostenibili.
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