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IL CORSIVO

Osimhen, la Juve dimentica che aveva creato un sistema plusuvalenze

Un bel po’ di giornali del Nord stanno sprecando tanto inchiostro per fare punire il club azzurro come successe per la Signora

Osimhen, la Juve dimentica che aveva creato un sistema plusuvalenze

Victor Osimhen

Il caso Osimhen è chiuso per la Federcalcio. Ma c’è chi insiste a voler puntare il faro sulla questione per cercare di mettere sullo stesso livello il Napoli e la Juventus. La giustizia sportiva non ha alcuna intenzione di indagare ancora. Un bel po’ di giornali del Nord stanno sprecando tanto inchiostro per fare punire il club azzurro come successe per la Signora.

Ma non ci riusciranno perché hanno dimenticato che la società bianconera dell’epoca aveva creato un sistema ben preciso raccontato dalla carte della procura. I nomi dei calciatori venivano sostituiti dalle X. C’era il famoso quaderno nero che faceva rabbrividire. Era tutto chiaro. Sotto i riflettori finirono le attività che facevano riferimento alle plusvalenze fittizie per 155 milioni di euro e alla manovra stipendi dei calciatori eseguite durante la pandemia.

Sotto il profilo sportivo, per la stessa vicenda, la Juventus ricevette una penalizzazione di 10 punti (inizialmente 15) scontati nel corso della stagione 2022-2023 in seguito alla decisione della Corte d’Appello della Figc e all’esclusione dalle coppe europee per l’annata successiva.Il processo Prisma si concluse con il patteggiamento di Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici. Ecco, quindi, che proprio non è il caso di appellarsi alla parzialità della procura federale.

La verità è che al massimo il danno lo avrebbe creato il Lille e non il Napoli. È venuto fuori anche il racconto di Osimhen alla Guardia di Finanza. Ma dalle dichiarazini dell’attaccante nigeriano non si evince nulla. Victor parla del suo stato d’animo per la morte del padre proprio nell’estate del 2020 quando stava per essere ceduto al Napoli.

Aveva sentito un colloquio tra De Laurentiis e l’allora ds Giuntoli in barca a Capri ma non aveva capito niente perché il discorso era in italiano. Il patron dei partenopei sta utilizzando la politica del silenzio. Secondo i suoi legali è molto sereno ed è concentrato su altro.

Il 6 novembre prossimo si dovrà presentare al Tribunale di Roma per l’udienza preliminare. Ma come detto, l’indagine è ordinaria e non va ad intaccare la giustizia sportiva. Sarebbe il caso, quindi, di smetterla con questa pantomima perché poi si diventa ridicoli...

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