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LETTERA DAL PALAZZO

Sì alle manifestazioni ma senza scioperare

Si continua a discutere della legittimità dello sciopero di solidarietà con Gaza sponsorizzato dai sindacati

Sì alle manifestazioni ma senza scioperare

Si continua a discutere della legittimità dello sciopero di solidarietà con Gaza sponsorizzato dai sindacati. La commissione incaricata di vigilare sulla materia ne ha dichiarato la non conformità alla legge. Una dichiarazione che ci interessa limitatamente per il suo aspetto burocratico.

Il problema ci sembra, semmai, essere un altro è utile uno sciopero come quello effettuato?

Intendiamoci. Manifestare per Gaza è, a nostro avviso, pienamente legittimo. È lecito consentire agli italiani di esprimere la loro solidarietà a coloro che vengono aggrediti da Israele. Non ci sembra, però, che lo sciopero sia lo strumento idoneo a questo scopo.

Lo sciopero, che ha una lunga storia alle sue spalle, ha una precipua funzione: esercitare pressioni sui datori di lavoro per ottenere migliori condizioni contrattuali.

Nulla di tutto questo riguarda gli sventurati palestinesi, come nulla li riguarda lo sciopero svoltosi nei giorni scorsi.

Non vogliamo con questo dire che non c’è il diritto-dovere di manifestare solidarietà a chi si trova in condizioni di difficoltà, ma bisognerà studiare forme diverse rispetto a quelle dello sciopero che attiene come abbiamo detto – ad altre materie. Si sarebbe potuto, ad esempio, nel caso specifico, devolvere una giornata di lavoro alle vittime di Gaza.

Oltre tutto si rende impopolare presso l’opinione pubblica lo strumento dello sciopero e contemporaneamente non si fa un buon servigio alla causa che si vorrebbe patrocinare. Più volte ci è capitato di sentire cittadini costretti ad aspettare invano l’arrivo di un autobus dire: “Questi maledetti scioperi. Maledizione agli scioperanti e ai palestinesi.”.

Non è certamente questo che si voleva ottenere.

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