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Napoli, una città che vive e chiede futuro vero

Non è solo un sentimento o una cartolina, è una ferita che non si vede ma che svuota lentamente le strade e i sogni

Napoli, una città che vive e chiede futuro vero

Napoli, scrive il Times, è una città che pulsa di vita in ogni sua forma, dove la bellezza non è patinata ma vissuta, e dove ogni angolo racconta una storia antica, spesso dimenticata altrove. È una descrizione che emoziona e restituisce l’anima vera di un luogo unico al mondo.

Ma dietro quella vitalità, tra i vicoli e le piazze, tra il mare e le colline, si nasconde una realtà più complessa, una sfida che chiede risposte concrete. Napoli non è solo un sentimento o una cartolina, è una città che ogni giorno affronta la precarietà del lavoro, la mancanza di prospettive, la fuga dei giovani costretti a cercare altrove ciò che qui non trovano. È una ferita che non si vede ma che svuota lentamente le strade e i sogni.

Eppure basterebbe poco per invertire la rotta: servono amministratori capaci di visione, di coraggio e di ascolto, in grado di trasformare la ricchezza culturale e umana della città in un motore di sviluppo vero. Servono politiche del lavoro che favoriscano la stabilità, incentivi per chi investe sul territorio, burocrazia più snella per chi vuole aprire un’attività, formazione collegata ai bisogni reali delle imprese e del turismo, progetti che uniscano cultura e occupazione.

Napoli ha tutto per riuscirci: il talento dei suoi giovani, la forza delle università, la creatività di chi resiste e reinventa ogni giorno la propria vita. Ma manca una rete che tenga insieme queste energie, una politica che le valorizzi invece di disperderle. È tempo di chiedere responsabilità e competenza a chi governa, obiettivi chiari e verificabili, la capacità di rendere conto dei risultati. Non possiamo più permetterci di perdere un’altra generazione.

Il futuro di Napoli non si costruisce con i ricordi o con l’orgoglio ferito, ma con il lavoro, la fiducia e la partecipazione. Perché la bellezza di questa città non è un dono da contemplare, ma una sfida da onorare. Napoli non chiede compassione, chiede futuro e il dovere di chi la ama è restare, costruire, pretendere che quel futuro diventi finalmente possibile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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