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Napoli, degrado ambientale: due facce della stessa medaglia

La città è nuovamente investita da una escalation senza precedenti di violenza e di criminalità diffusa

Napoli, degrado ambientale: due facce della stessa medaglia

Controlli della polizia in Piazza Vanvitelli

Napoli è nuovamente investita da una escalation senza precedenti di violenza e di criminalità diffusa. Intere zone della città sono diventate territori off limits ove bande di fuori legge riescono a rendere inaccessibili interi quartieri, fin anche alle forze di polizia.

Quel che preoccupa maggiormente è che anche in pieno centro o nelle zone di maggior pregio turistico i fenomeni di criminalità registrano un pericoloso incremento, mettendo a rischio il notevole e recente sforzo compiuto dalla città per affermarsi a livello nazionale ed internazionale come territorio riconosciuto della cultura, dell’arte, del tempo libero e del turismo a tutto tondo.

Senza voler parlare delle periferie della città che versano in condizioni davvero drammatiche relativamente alla presenza di una criminalità sempre più minacciosa e paralizzante, non si può tacere di quanto accade in prossimità di piazza Garibaldi che rappresenta il primo approccio dei turisti al loro arrivo in città.

Una “casbah” inestricabile di vicoli e vicoletti ostaggi di immigrati di tutte le etnie con le loro attività di vendita di ogni genere di mercanzie contraffatte o, peggio ancora, con i loro alimenti tradizionali cucinati sui marciapiedi e proposti in vendita agli increduli e spaventati passanti.

Tutto questo avviene sistematicamente, dai varchi di accesso della stazione ferroviaria, con strade e vicoli adiacenti, sino al corso Garibaldi compreso. Per tutte le 24 ore del giorno e della notte. Aree di pregio che vengono deturpate anche dalla esposizione di abiti, scarpe usate e stracci venduti da extracomunitari che vivono accampati sui marciapiedi, in direzione di porta Nolana, in un continuum di sporcizia e degrado senza fine.  

Ma in questo scenario già precario ed allucinante, non mancano mai i tafferugli e gli scontri tra diverse etnie di extracomunitari che, tra coltelli e scimitarre orientali, minacciano continuamente i residenti, spesso coinvolgendoli in vere e proprie risse da marciapiede per rimarcare la loro appartenenza e sopravvivenza in quel lembo di territorio sottratto alla legalità e agli impotenti cittadini napoletani del quartiere.

Violenza che caratterizza tutta la vasta area a ridosso di piazza Garibaldi, sino a piazza San Francesco di Paola, piazza Enrico de Nicola e, in genere in tutte le arterie a ridosso dell’ex Tribunale di Napoli, ove proprio in questi giorni e di prima mattina si è registrato l’ennesimo stupro di una giovane napoletana aggredita da un magrebino irregolare di 38 anni, risultato stanziale in quelpericoloso contesto urbano.

Malgrado la centralità della zona. Una violenza sessuale brutale e improvvisa che solo la determinazione di una giovane turista francese di passaggio ha impedito che fosse consumata, consentendo alle forze dell’Ordine di intervenire ed arrestare il violentatore in fuga.

Storie tragiche ma altrettanto consuetudinarie in questo fazzoletto di centro antico della città in balia della criminalità più brutale, troppo spesso resa invulnerabile dalle proporzioni stesse del fenomeno criminoso ormai endemico e persistente. Storie già vissute che trovano la loro origine nel degrado urbano e sociale che investe e ricopre l’intera zona del Vasto, della Ferrovia e di larghe zone del quartiere San Lorenzo.

Un degrado sociale e ambientale la cui eliminazione non può prescindere da un recupero immediato e completo delle funzioni direzionali che questa vasta area pure aveva in passato. Pensiamo proprio alla presenza del Tribunale e del palazzo della Pretura in Piazza San Francesco che assicuravano una presenza costante di forze di polizia e di utenti di questi Pubblici Uffici, soprattutto nelle ore diurne e pomeridiane.

Flusso di utenti degli uffici giudiziari che rendevano viva e vitale l’intera area di Porta Capuana che conservava altresì una antica vocazione commerciale di rilievo, economicamente rilevante. Zona commerciale oggi fortemente ridimensionata, se non scomparsa.

Ed è proprio sulle funzioni direzionali oggi scomparse che su queste pagine ci siamo intrattenuti più volte per sollecitare un recupero funzionale di edifici storici di notevole pregio architettonico di cui la zona è ampiamente dotata.

Edifici di proprietà pubblica dismessi e tutt’ora abbandonati che dovrebbero assolutamente e prioritariamente essere recuperati e rifunzionalizzati in un programma vasto di valorizzazione degli stessi edifici ma, anche e soprattutto, nel quadro di una bonifica e rivalutazione complessiva dell’area urbana in questione, per affidare al territorio nuova centralità attraverso funzioni pubbliche e di servizio ivi auspicabilmente collocate.

L’ex convento e sede della ex Pretura di Napoli in piazza San Francesco; il maestoso palazzo dei telefoni in corso Garibaldi in disuso da innumerevoli anni; l’ex stazione Bayarde della Linea ferroviaria Napoli -Portici; l’ex Lanificio industriale borbonico di Piazza de Nicola e, non ultimi, gli spazi ancora non assegnati per il recupero funzionale di Castel Capuano, costituiscono un patrimonio inestimabile di beni dello stato e degli Enti Pubblici che devono poter essere immediatamente recuperati per restituire alla città e, in particolare, a questa parte fondamentale del centro antico di Napoli in preda al più profondo degrado sociale e ambientale, una occasione autentica di riscatto culturale, sociale ed economico che indiscutibilmente merita, rivitalizzando queste funzioni direzionali pubbliche, il commercio di qualità e assicurando nel contempo nuovi ambiti e nuove opportunità di sviluppo turistico.

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