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Regionali, una candidatura per il recupero della politica

Con Sangiuliano l’ipotesi di cambiamenti è ora possibile

Sangiuliano, il legale: «Da Boccia pressioni illecite»

Gennaro Sangiuliano

La candidatura di Gennaro Sangiuliano alle Regionali della Campania come capolista di Fratelli d’Italia è un primo passo per il recupero alla politica di un persona emarginata ingiustamente che lo merita; nonché per l’acquisizione per la società civile di una persona seria. In Campania erano decenni che la Destra aveva rinunciato a scegliere individui con le caratteristiche necessarie per raggiungere posizioni qualificanti e chi non è più giovanissimo ricorda con nostalgia Antonio Rastrelli, persona prestigiosa ed in vista.

Con l’ex direttore del Roma e del Tg2, figlio spirituale prediletto di quel genio della politica che era Giuseppe Tatarella, l’ipotesi di cambiamenti è ora possibile. Con questo non voglio portargli sfortuna né mostrarmi un suo cortigiano (senza riferimenti alla “cafonata” a danno della Meloni di Landini) ma semplicemente appellarmi a quelle che sono le sue caratteristiche fondanti. Il nostro giornalista è un uomo di cultura e competente con cui ho condiviso il piacere di essere autore di Mursia e suo collaboratore per la Cultura del quotidiano Roma; in poche parole lo conosco bene.

Peraltro ha ricoperto con molta sagacia il ruolo apicale al Ministero della Cultura facendo in campo operativo in un paio d’anni quello che non si era fatto in decenni (vedi ristrutturazione radicale dell’Albergo dei Poveri). C’è da aggiungere che il suo avversario appare come un personaggio evanescente appartenente ad una consorteria di perdenti cronici che abbattere non appare impossibile.

Ora nello scontro epocale che in Italia sta mettendo in evidenza una Destra ben strutturata e protagonista di una rivoluzione globale che sta recuperando i valori della tradizione, la Campania ridotta alla trama da una politica familistica rappresentata dalla sinistra potrebbe riemergere. La verità va ricondotta ad una realtà che riguarda il nostro Paese, l’Europa e tutto l’ecumene che sono nauseati da una cinquantina di anni dominati dalla cultura del Sessantotto che ha scavato la società distruggendone il sistema linfatico costituito dall’amor di Patria, dalla Cristianità e dalla Famiglia.

Insomma, chiudendo, forza e coraggio caro Genny e che la fortuna ti accompagni. Percepire la sconfitta di tanti arruffapopoli imbelli è una sensazione bellissima ed esaltante; da pelle d’oca.

(carloni.f2@gmail.com)

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