Manca il cinismo per vincere queste partite

Se si crea pochissimo quel pochissimo che crei lo devi sfruttare. Altrimenti le partite non le vinci. Purtroppo al Napoli è mancato il cinismo per battere l’Eintracht. In una serata dove i tedeschi hanno imitato il “catenaccio” italiano, Anguissa e McTominay avrebbero potuto cambiare le sorti di una sfida che purtroppo è finita con un pareggio che non serve a niente in chiave play off.

I panzer, dopo aver preso dieci gol nelle ultime due gare di Champions, hanno pensato opportuno di non sbilanciarsi per provare prima di tutto a non prenderle. E ci sono riusciti. Conte ha tenuto a precisare che se l’avesse fatto lui in Germania un gioco del genere sarebbe stato criticato. Ci sta.

Ma al suo collega interessa poco. Non voleva perdere e non ha perso. L’Eintracht ha alzato il muro e quelle pochissime volte che gli azzurri sono arrivati in area non sono stati precisi e hanno fallito il vantaggio. Qualcosa in più, però, andava fatto. Tranne che nella prima mezz’ora del primo tempo, dove Elmas ha cercato di sfondare, poi il ritmo si è abbassato e non c’è stato verso di rendersi pericolosi in maniera costante.

Hojlund è stato assente per tutta la partita. Ma va detto che non è stato mai messo nelle condizioni di poter calciare in porta. Un plauso va alla difesa che per la terza partita consecutiva non ha subito gol. Sinceramente devo dire che non mi è piaciuta la conferenza stampa di Conte nel dopo gara.

Soprattutto quando ha tirato in ballo di nuovo il club facendo capire che non c’è una struttura sanitaria capace di recuperare velocemente qualche calciatore che ha accusato dei problemi muscolari. Vuoi vedere che adesso la colpa è dei medici se non si batte l’Eintracht o il Como la settimana scorsa? Credo che quando non si vince qualche responsabilità bisogna pure prendersela.

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