Speciale elezioni
LETTERA DAL PALAZZO
07 Novembre 2025 - 08:56
Tajani, Meloni e Salvini
È troppo importante per non tornarci su. Giorgia Meloni ha assoluta necessità di avere nella propria coalizione un alleato affidabile che prenda il posto di Matteo Salvini.
Il comportamento del leader della Lega è tale, diciamolo senza infingimenti, da poter mettere in difficoltà un gruppo che procede a vele spiegate.
Tra l’altro, la convivenza tra Tajani e Salvini è ormai ai limiti della rottura e, dovendo optare per uno dei due, la presidente del Consiglio non potrebbe che scegliere il primo.
Finora la Meloni ha fatto i salti mortali per contenere le sortite salviniane che hanno fortemente irritato i partners europei. Ma quanto può durare questo stato di cose? Per questo la leader di Fratelli d’Italia studia la possibilità di un nuovo alleato.
C’è chi parla della possibilità che entri nella maggioranza Giuseppe Conte con i suoi cinquestelle. Ma si tratta, a nostro avviso, di un’ipotesi scarsamente attendibile, soprattutto per ragioni temperamentali.
Sono queste stesse ragioni temperamentali a rendere improbabile un accordo con Matteo Renzi anche se l’apporto di idee e di iniziative che Renzi potrebbe fornire è ben superiore a quello di Conte ma inferiore numericamente a quello di Salvini.
È da tempo - e questa potrebbe essere la volta buona – che si cerca di liberarsi di Salvini e si cerca di dar vita a un partito dei moderati che, tuttavia, non ha elettoralmente sfondato. Con l’intervento in favore dei moderati della Meloni le cose potrebbero cambiare. Ancora una volta, peraltro, il problema è negli uomini: si tratterebbe di individuare personalità disposte ad avallare una operazione di questo tipo.
Di grande giovamento sarebbe soprattutto per la Presidente del Consiglio che si libererebbe dell’incubo – perché di un vero e proprio incubo si tratta – di liberarsi della inaffidabilità di uno dei suoi alleati.
C’è tuttavia, un’altra ipotesi da tenere in considerazione, quella che la Lega, che già dà segni di insofferenza, si liberi di Salvini sostituendolo con un leader meno imprevedibile.
Certo è che Giorgia Meloni non può permettersi di mandare all’aria tutto il lavoro svolto sino ad ora. E se per questo è necessario operare una piccola rivoluzione all’interno della coalizione di governo, ben venga.
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