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L’OPINIONE

La sinistra non ha
un modello di sviluppo

Strumentalizzare il taglio dell’aliquota Irpef per sostenere che il Governo Meloni fa dei “regali ai ricchi" vuole dire incapacità di leggere i numeri

La sinistra non ha
un modello di sviluppo

Giuseppe Conte con Elly Schlein

La sinistra continua a sbagliare sul fisco. Lo dice Matteo Renzi, per anni ai vertici dello schieramento di centro-sinistra.

Proporre periodicamente la patrimoniale, in un Paese ad alta pressione fiscale, significa perdere consensi, non acquisirli. Ma, al di là della giusta critica di Renzi, c’è ben altro. Strumentalizzare il taglio dell’aliquota Irpef per sostenere che il Governo Meloni fa dei ‘regali ai ricchi’ vuole dire incapacità di leggere i numeri.

Ci è voluto poco a qualche funzionario governativo per segnalare che con duemila euro al mese non si può essere annoverati tra i bene abbienti. Con maggiore precisione, il Vice Ministro all’Economia Maurizio Leo ha sottolineato che i due terzi dei beneficiati dal taglio guadagnano meno di cinquantamila euro.

Insomma, prima di intervenire bisognerebbe approfondire, valutare con buonsenso le situazioni. In materia di fisco, proposte edenunce dell’opposizione danno troppo spessola sensazione di improvvisazione e superficialità.

Il che non significa affatto che strategie e interventi governativi non possano essere oggetto di discussione, né tanto meno che non siano perfettibili. E tuttavia, pur con qualche errore e qualche sbavatura, il Governo tiene la barra dritta su un obiettivo fondamentale per il futuro del Paese: l’equilibrio dei conti pubblici.

Il versante su cui, se mai, è legittimo attendersi un’accelerazione nel prossimo futuro è quello dello sviluppo che, in mancanza di ingenti risorse, deve mirare innanzitutto a risolvere la storica questione meridionale, facendo del Sud un nuovo motore produttivo nazionale.

La sinistra appare carente anche, e forse soprattutto, in termini di visione. Èlegittimo chiedere salario minimo, più risorse per la sanità, misure per ridurre le diseguaglianze. Ma chi aspira al Governo non può fermarsi a proteste e richieste, che siano di maggiori servizi o (come nel caso del reddito di cittadinanza) di mera assistenza.

Quale progetto di sviluppo hanno Schlein e Conte per l’Italia?

Per il centrodestra gli obiettivi sono più chiari, c’è un riconoscimento del ruolo trainante delle imprese, anche se non sempre supportato da politiche coerenti, funzionali allo scopo. L’opposizione, dopo il tramonto dell’utopia comunista, non è ancora stata capace di produrre un modello alternativo, pur nel quadro di una accettazione del sistema liberale, mixato e temperato dal welfare.

Finché sarà così, il pragmatismo e la lucidità che orientano la premier e il suo Esecutivo non incontreranno ostacoli rilevanti.

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