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L’OPINIONE

Campania, la volata finale tra speranza e determinazione

Battere Fico in zona Cesarini sarebbe una botta secca per il cosiddetto "campo largo". Una vera e propria beffa per chi già si appresta ad alzare il calice in segno di vittoria

Campania, la volata finale tra speranza e determinazione

I candidati Roberto Fico ed Edmondo Cirielli

In tanti in Campania si aspettavano oggi il ritorno di Giorgia Meloni. Soprattutto i napoletani. In una splendida e grande piazza, alla luce del sole. Quella che Almirante riempiva da solo: piazza del Plebiscito. Un appuntamento sempre rispettato. Ma rilevanti impegni internazionali hanno impedito alla premier di tornare nella Capitale del Sud.

Per molti era la mossa finale in grado di dare corpo e spessore alla speranza del sorpasso. Proprio nell'ultima curva. Auguriamoci ugualmente che la cosiddetta maggioranza silenziosa, che tante volte ha fatto la differenza in Italia, tra domenica e lunedì non resti a casa.

Battere Fico in zona Cesarini sarebbe una botta secca per il cosiddetto "campo largo". Una vera e propria beffa per chi già si appresta ad alzare il calice in segno di vittoria. Il recupero in Campania c’è stato. A differenza che in Puglia. Lo si percepisce girando i territori.

La rassegnazione iniziale ha ceduto il posto ad un sentimento di speranza che è andato facendosi ogni giorno più corposo e concreto. Merito soprattutto di quei candidati del centrodestra che non hanno esitato a lottare contro un sistema di potere gigantesco.

Ma Vincenzo De Luca, e gli va riconosciuto, è un avversario di caratura nazionale dalla personalità poliedrica, cui per altro non difetta né acume politico né cultura. Lo stesso vale per Gaetano Manfredi, il sindaco di Napoli, che alla carica istituzionale e ai titoli accademici ha da un anno aggiunto anche quello, tutt’altro che simbolico, di presidente dell'Anci, l’associazione dei Comuni italiani.

Fu proprio tale prestigiosa investitura a spingermi, esattamente un anno fa, ad indicarlo in un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano come il nuovo Prodi, cioè il prossimo federatore del “campo largo”. Una previsione, questa, oggi sulla bocca di molti e che riprenderemo presto. Anche perché sono convinto che la scommessa delle prossime politiche passerà per la nuova legge elettorale e soprattutto per il voto che esprimerà il Sud.

Ma torniamo alle nostre Ragionali: i candidati campani scelti da Meloni, Salvini, Tajani e Lupi, continueranno a lottare fino a quando si chiuderanno i seggi. Donne e uomini che si sono battuti come gladiatori. A loro, e solo a loro, va il ringraziamento di coloro che hanno ripreso a sperare. Non è stata una campagna ad armi pari. Alcuni candidati del centrodestra sono scesi in campo a mani nude. A loro il nostro più sincero ed affettuoso grazie.

A qualsiasi età bisogna sempre inseguire un grande sogno, coltivare un progetto ambizioso, altrimenti non ha più senso la vita. E, comunque vada, il sogno continuerà. Polo Sud, l’associazione che presiedo da tanti anni, resta in piedi ed è pronta a ripartire sin dalla prossima settimana. Con la battaglia referendaria per il “Sì” a sostegno di una Giustizia finalmente giusta. 

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