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Bimbi tolti ai genitori perché sani di mente

In Italia il Potere è abituato ad essere forte con i deboli e debole con i forti

Bimbi tolti ai genitori perché sani di mente

Il tribunale dei minorenni dell'Aquila ha tolto tre bambini (due gemelli di 6 anni e la sorella di 8) ai loro genitori e li ha affidati ad una “comunità educativa” (solo il nome mi fa orrore) e a un tutore. Il motivo di un provvedimento tanto grave quanto piuttosto raro nel nostro Paese? Il fatto che questa famiglia di “criminali” aveva deciso di vivere in una casa ecosostenibile nei boschi abruzzesi, senza alcun allaccio alle reti “civili” ma perfettamente organizzata per ricavare energia elettrica, acqua potabile e riscaldamento da fonti ecosostenibili. Altra gravissima colpa della coppia di genitori autarchica e naturalista: non mandavano i bambini alla scuola pubblica. Tanto è bastato per scatenare le attenzioni degli assistenti sociali che prima li hanno posti sotto osservazione, poi hanno emesso il loro “verdetto”, che i giudici minorili hanno sottoscritto in pieno. Sono davvero bravi gli assistenti sociali in provincia di Chieti. Nelle altre città e province di Italia non risulta tanta solerzia, anche in presenza di casi che a me sembrerebbero ben più urgenti e gravi.
Per eseguire il provvedimento e portare via i bambini, i solerti assistenti sociali si sono presentati nel bosco accompagnati da cinque pattuglie delle forze dell'ordine. Che reazione temevano di dover fronteggiare da parte di una coppia pacifista e disarmata? Una scena che ricorda i carabinieri in alta uniforme cantati da De André mentre accompagnano Bocca di Rosa al primo treno.
Del resto, si sa, in Italia il Potere è abituato ad essere forte con i deboli e debole con i forti. Avete mai notato come le pattuglie delle forze dell'ordine impegnate in controlli stradali preferiscano fermare un gran numero di vetture guidate da donne sole, mentre lasciano passare quattro energumeni su un'auto malandata che probabilmente tornano da un'estorsione o due facce da galera su una lucida fuoriserie che forse stanno andando ad un summit di camorra? Del resto in questo modo, a fine giornata, potranno riempire le statistiche del Signor Questore con tante patenti e tanti libretti di circolazione verificati, senza correre il rischio di spiacevoli contrattempi. La statistica è salva, la giornata è finita.
Il Potere ha un suo braccio armato che si chiama burocrazia. E il burocrate ha un unico compito fondamentale nella vita: mettere a posto le carte, evitare che un possibile improvviso e imprevedibile cerino acceso (leggasi, un problema) possa spegnersi nelle proprie mani.
Gli assistenti sociali sono finiti a occuparsi della famiglia nel bosco perché i tre bambini sono stati portati (dai genitori, per inciso) in un ospedale pubblico per le conseguenze di una lieve intossicazione alimentare causata da funghi. Niente di grave. E peraltro è un episodio che testimonia come quei genitori siano perfettamente in grado di badare alla salute dei figli nel migliore dei modi. Non mi risulta che gli assistenti sociali in Italia si occupino con la stessa attenzione dei figli dei “no vax”, tanto per dirne una. Ma tant'è. Il burocrate assistente sociale si è trovato questa grana da pelare di cui probabilmente avrebbe fatto volentieri a meno, e a questo punto ha dovuto “mettere a posto le carte”. Così hanno scritto nella loro relazione che la casa è inagibile. In effetti lo era perché i genitori non avevano pensato di chiedere un certificato di agibilità, ma poi lo hanno fatto e la casa risulta agibile. Hanno scritto che la casa non ha i servizi igienici, ed è vero, perché i servizi igienici sono in uno sgabuzzino esterno, utilizzando una fossa biologica che non è igienico tenere in casa. Del resto in questo modo vivevano la maggior parte degli italiani meno di un secolo fa. Hanno scritto che non c'erano gli allacci alle reti, le “utenze” (del resto, come scriveva Giovanni Giudici che altro ormai siamo se non “utenti di servizi”?) come se questo di per sé fosse sintomatico di un disagio, senza tener conto che l'acqua di sorgente, la legna come combustibile, la fossa biologica e i pannelli solari sono perfettamente in grado di supplire alle reti pubbliche.
Hanno scritto, mazzata finale, che i bambini non vanno a scuola. Ma in Italia si può fare quella che si chiama “educazione parentale”, anche detta “homeschooling”, basta fare un programma approvato dalle autorità e sottoporre i bambini a verifiche periodiche da parte delle istituzioni preposte. Gli assistenti sociali lo hanno suggerito ai genitori (che, per inciso, non sono italiani ma anglo-australiani)? Secondo l'avvocato della coppia, peraltro, la bambina di 8 anni ha svolto le verifiche regolarmente per il passaggio alla classe terza sella scuola primaria.
Ora che il caso dei bambini nel bosco è stato “risolto” dal Potere, e che gli assistenti sociali e i giudici minorili abruzzesi sono liberi da impegni, ho una lista di situazioni a cui potrebbero dedicarsi con la stessa solerzia. Potrebbero andare a farsi un giro davanti alle chiese e alle metropolitane delle maggiori città italiane dove bambini anche neonati siedono per terra assieme alle mamme a chiedere la carità. Oppure nei quartieri-bene dei maggiori centri urbani italiani, dove frotte di minori rovistano nei cassonetti della spazzatura per fare incetta di oggetti da riciclare. Oppure ancora potrebbero occuparsi dei ragazzini usati per spacciare droga nelle periferie di tante metropoli. E magari, perché no, interrogarsi se i figli di boss e killer mafiosi vivano in un ambiente ottimale per la loro crescita (ah, no, ma quelli hanno case di lusso con bagni lucidati...). Più semplicemente, potrebbero farsi un giro in uno dei parchi pubblici italiani, dove bambini di 6 o 8 anni che pesano 70 chili sono guardati a vista dalle mamme mentre ingurgitano patatine fritte e dolciumi (in Campania abbiamo il record europeo di obesità infantile). O nei ristoranti e nei fast food dove i bambini di 4 anni mangiano schifezze giocando ai videogames o guardando video ossessivi e demenziali su Youtube o su TikTok. E, a proposito di homeschooling, cosa fanno gli assistenti sociali italiani per i duemila bambini che solo in Campania nell'anno scolastico 2023/24 non hanno frequentato un solo giorno di lezioni in una scuola? Nella nostra regione il 15% dei ragazzini interrompe la scuola prima della fine dell'istruzione dell'obbligo, e non credo che lo facciano per vivere nei boschi in modo naturale o per aderire a un progetto di “educazione parentale”.
Di tutti i bambini dei casi qui sopra elencati nessuno si preoccupa più di tanto. E nemmeno di tutti quei genitori che imbottiscono i bambini di cibo spazzatura e videogiochi. Possono stare tranquilli, nessuno gli toglierà mai i figli.
Invece dei tre bambini che vivevano nel bosco cosa ne sarà? Alla madre e il padre è stata tolta la potestà genitoriale. I piccoli sono ora affidati ad una “comunità educativa” e saranno seguiti da assistenti sociali (meno male!) e da un tutore (in questo caso un avvocato), sotto la sorveglianza attenta dei giudici in toga nera. Tutte queste persone, autorevoli, esperte e competenti, prenderanno le decisioni migliori, ne siamo certi, per lo sviluppo psicofisico dei tre bambini. Così da garantire loro che diventeranno degli adolescenti obesi, vittime di bullismo e dei social network.
Ma per quanto possano prendere le decisioni migliori per i tre bambini, una cosa è certa e inconfutabile: tutti questi esperti autorevoli e competenti non potranno mai dare loro l'unica cosa che solo una madre e un padre possono dare, e che è la cosa più importante per lo sviluppo psicofisico di un bambino: l'amore. Gli avete tolto questo, cosa se ne faranno di tutto il resto, di acqua corrente, elettricità e wifi?

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