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l'intervento
27 Novembre 2025 - 09:08
Abbiamo commemorato, il 19 novembre, don Dolindo Ruotolo, sacerdote Servo di Dio che ho imparato ad apprezzare negli anni trascorsi a Gerusalemme.
La sua santità sacerdotale aiuta in un periodo che vede il sacerdozio ministeriale sotto attacco. La diminuzione dei sacerdoti rispetto al numero dei credenti, e il loro invecchiamento dovuti anche adisistima per questa vocazione, fa il paio – in modoesattamente contrario a quanto il Concilio Vaticano II aveva auspicato – con i laici impegnati nella comunità, entrati nelle sacrestie e saliti sugli altari, anziché indirizzati a evangelizzare le realtà profane. Specularmente, il sacerdozio è stato interpretato da molti come un’azione di animazione della società in campi che sono, al contrario, spazio della missione dei laici. La conseguenza è stata la secolarizzazione del clero.
Una delle soluzioni è la presentazione di modelli sacerdotali autentici, ben diversi da quelli che, invece, vengono proposti nei luoghi di formazione sacerdotale e nei salotti televisivi e mediatici. Il Servo di Dio, don Dolindo Ruotolo, come il Santo Curato d’Ars, è una di queste figure luminose e attraenti.
Nella sua vita sacerdotale scorgo almeno 7 tratti di un’autentica teologia del sacerdozio.
1. Don Dolindo prega e prega molto completandol’adorazione dell’Eucaristia con la recita del Rosario.
2. Don Dolindo celebra bene la Santa Messa sulle quali ha scritto pagine molto belle. Comprendete bene che lo scempio a cui è stata ed è sottoposta la Messa priva il Sacerdote del suo ambiente vitale.
3. Don Dolindo è un uomo dotto, di una buona cultura biblica, teologica, musicale. I preti oggi sono mediamente ignoranti, presumendo, tra l’altro, di essere colti perché hanno seguito studi accademici presso le istituzioni ecclesiastiche il cui livello è decisamente mediocre.
4. Don Dolindo è un sacerdote predicatore. È commovente leggere le pagine autobiografiche in cui evoca le giornate trascorse nella predicazione spostandosi senza sosta da una all’altra chiesa napoletana. La predicazione domenicale è molto spesso frutto di impreparazione, una vera tortura per i fedeli. E, quando i sacerdoti utilizzano i canali YouTube o la piattaforma Tik-Tok, spesso l’esito è deludente perché si utilizzano questi strumenti provvidenziali senza avere un minimo di conoscenza del funzionamento della comunicazione a distanza e sul digitale.
5. Don Dolindo soffre. In famiglia, durante la formazione, durante il suo sacerdozio, a causa di calunnie, ma anche di severe condanne da parte dell’autorità ecclesiastica. Noi rimaniamo edificati dal suo spirito di sopportazione, dalla sua obbedienza e dalla sua fedeltà in questi lunghi anni di emarginazione. Di fronte alla sofferenza morale tutti siamo tentati di fuggire o di ribellarci con tutte le nostre forze. Don Dolindo mostra assimilazione a Cristo Pastore percosso e ferito, che non può non passare attraverso la Croce, senza la quale non ci sarà pienezza di vita sacerdotale.
6. Don Dolindo è un finissimo direttore spirituale. Le anime sono la passione della vita di un sacerdote! Facciano i sacerdoti meno riunioni, spesso inutili se non dannose, trascorrano meno tempo nell’uso dei social, di cui diventano dipendenti e da cui sono intossicati, e si dedichino a questo meravigliosoufficio.
7. ‘O vecchiarello da Maronna. Così amava essere conosciuto il nostro Don Dolindo. È un sacerdote mariano. A lui si possono applicare le parole del Trattato della vera devozione, tanto care a San Giovanni Paolo II di cui egli profetizzò il Pontificato. La devozione mariana di Don Dolindo, nutrita di una splendida teologia mariana, èpopolare: corone, canti, pellegrinaggi. Il “gelo mariano” che i teologi hanno voluto imporre alla Chiesa negli anni del post-Concilio ha avuto effetti devastanti perché, anche se ha solo scalfito il Popolo di Dio naturaliter mariano, ha dato modo al diavolo di agire indisturbato nella Chiesa e nel mondo. Senza un sacerdozio mariano, la Chiesa è in pericolo. Concludo. Se un sacerdote si ispira a don Dolindo, anche lui potrà fare miracoli, specialmente di conversione e di guarigione delle anime, ma non solo questi, e nel suo sacerdozio troverà tanta gioia, suscitando altre vocazioni sacerdotali, e allora le Chiese si riempiranno di nuovo per la gloria di Dio e la salus animarum.
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