Cerca

l'analisi

Napoli, come trasformare la bellezza in qualità della vita

La città sconta ritardi strutturali, alcuni storici, altri più recenti

Napoli, come trasformare la bellezza in qualità della vita

Napoli torna nelle ultime posizioni della classifica sulla qualità della vita del “Sole 24 Ore” e il dibattito si riaccende puntualmente: com’è possibile che una delle città più amate dai turisti, una capitale culturale riconosciuta in tutto il mondo, continui a essere fotografata con numeri così impietosi?

La verità, come spesso accade, sta nella distanza tra la percezione emotiva e l’analisi statistica. Da un lato c’è la Napoli che incanta: il centro storico patrimonio Unesco, la vivace vita culturale, i musei e le chiese che attirano milioni di visitatori, l’energia creativa che fa della città un laboratorio culturale unico. Dall’altro, ci sono indicatori oggettivi che misurano lavoro, servizi, mobilità, sicurezza, ambiente, sistemi educativi e sanitari: parametri che raccontano un’altra storia, più severa e non sempre piacevole da accettare.

La classifica non è una sentenza sulla bellezza o sul valore umano di una città, ma una misurazione del benessere quotidiano dei suoi residenti. E in questo Napoli sconta ritardi strutturali, alcuni storici, altri più recenti. Le criticità sono note: trasporti pubblici ancora insufficienti rispetto ai bisogni della popolazione, gestione dei rifiuti discontinua, carenza di spazi verdi e infrastrutture di quartiere, fragilità del mercato del lavoro, indicatori di sicurezza e giustizia che risentono di fenomeni complessi e spesso radicati.

Tuttavia, la fotografia non deve diventare un alibi né un lamento ciclico. Napoli ha mostrato più volte una straordinaria capacità di rinascita, e anche questa volta esistono margini concreti per migliorare. Servono un piano organico e un approccio pragmatico: investire nella mobilità sostenibile per rendere gli spostamenti più rapidi e sicuri; garantire continuità nella raccolta e pulizia urbana, con sistemi di monitoraggio trasparenti; valorizzare l’enorme patrimonio turistico affinché generi ricchezza diffusa, creando lavoro stabile e qualificato; rafforzare i servizi sociali, educativi e sanitari per ridurre le disuguaglianze che pesano su tanti quartieri.

Migliorare non significa scalare una classifica, ma rendere la città più vivibile per chi la abita ogni giorno. I turisti continueranno ad amarla, i visitatori continueranno a stupirsi, ma è ai cittadini che occorre dare risposte. Le classifiche cambieranno solo quando cambierà la qualità concreta della vita quotidiana. Napoli ha tutte le risorse culturali, umane e storiche per farlo: ciò che serve è trasformare queste risorse in servizi funzionanti, fiducia istituzionale e opportunità reali. È da qui che bisogna ripartire.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori