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l'opinione
06 Dicembre 2025 - 09:15
Nel caos contemporaneo, dove le guerre si moltiplicano e un “progressismo” bugiardo, nichilista e violento si ammanta di retorica umanitaria, riecheggia sempre più profonda, nel mio animo, la voce del grande Seneca: non come speculazione filosofica, ma come testimonianza eterna - e quindi vivente - di ciò che l'uomo può ancora essere, se la ragione gli rimane fedele.
Lo stoicismo senechiano non è, infatti, fuga dal reale, non è anestetico distacco dalle fiammate distruttive che ci cingono d’assedio, ma è invece,a mio avviso, una sorta di lucidità rivoluzionaria. Quando il filosofo affermò che l'uomo è “cosa sacra all'uomo” non proclamò una verità debole da frapporre ai proclami dei potenti. Enunciò un principio intramontabile, definì un perimetro inespugnabile: l’intangibilità della dignità umana che non conosce epoche né confini. Quella dignità che non è oggetto di conquista da parte del “pensiero unico” che vuol dominare a tutti i costi, non è corrompibile dalla menzogna del falso umanitarismo, non è assoggettabile alle mode politicamente corrette in voga.
In un'epoca in cui il nichilismo in tutte le sue forme si ostina a non voler morire, ma si fa ancora più attivo e distruttivo, trasformando lo smarrimento valoriale in aggressività fine a se stessa, gli insegnamenti di Seneca tornano urgenti. Non predicano rassegnazione, mapredicano resistenza. La resistenza silenziosa della ragione contro l'irrazionale,dell'integrità morale contro il relativismo corrosivo, della “humanitas” contro il disprezzo mascherato da principio.
E proprio qui risiede l'antidoto contemporaneo. Non nelle illusioni ipocritamente pacifiste, ma nell'affermazione che anche tra le difficoltà che qualcuno vorrebbe trasformare in macerie e rovine permanenti, pur di distruggere a tutti i costi chi si ostina a difendere la trincea, la dignità dell’uomo e i valori dello Spirito rimangono inviolabili, se la ragione li custodisce.
Nel caos alimentato dalle tante correnti devastanti avvolte nel sudario della compassionefittizia, Seneca ci restituisce l'essenziale: l’uomo che si conforma alla sua natura razionale e che vive secondo virtù, rimane libero e integro. E tanto basta. Non perché il mondo intorno cessi di bruciare. Ma perché dentro di noi, dentro chi combatte e resiste, continui a brillare quella luce che nessuna forza oscura, nessuna forma dianarchia, nessuna spinta destabilizzante che urla e agisce per demolire, può riuscire a spegnere. Ed è tutto qui.
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