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l'opinione
11 Dicembre 2025 - 08:52
Sappiamo che nell’anno che si sta chiudendo i crimini informatici hanno raggiunto dimensioni senza precedenti, Ma il vero sconcerto sta altrove, nel fatto che le organizzazioni criminali tradizionali hanno capito che la dimensione informatica non è un’alternativa, ma può essere l’estensione naturale delle loro operazioni.
Le mafie si infiltrano sistematicamente in società informatiche, agenzie di telecomunicazioni e piattaforme digitali, al punto che un singolo attacco “ransomware” puògenerare profitti equivalenti a mesi di racket fisico. È come aver trasformato il controllo del territorio in controllo del mondo digitale: una dimensione doveanche i confini nazionali perdono di significato e non costituiscono più un limite per il crimine organizzato.
In questo scenario sempre più complesso e sofisticato la pubblicazione del libro “Le frodi tecnologiche – le nuove frontiere del contrasto al cybercrime”, recentemente edito da Laurus Robuffo, contribuisce in maniera approfondita, sistematica ed esaustiva a favorire la conoscenza di una materia in continuatrasformazione, grazie alle competenze e all’operatività nelcampo dell’azione di contrasto al “cybercrime” degli autori : unpool d’eccezione costituito da Alessandro Barbera e Giovanni Reccia, rispettivamenteComandante e Capo di Stato Maggiore del ComandoRegionale della Guardia di Finanza della Campania, daMarco Stella, Colonnello della GdF in forza al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma e da Giovanni Conzo, attualmente Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Roma.
La grande importanza del volume, che si avvale della prefazione di Paola Severino, sta tutta nel riuscire a coniugare, in maniera particolarmente efficace e chiara, approfondimentoscientifico e prospettive operative rivolte al contrasto delle nuove dinamiche del crimine digitale che spaziano oramai dalla Net Economy all’Internet delle Cose (quella molteplicità di dispositivi connessi alla Rete), dall’ e-commerce al mondo dellecriptovalute. Alcune di questeultime, ad esempio, sono state trasformate in sofisticati strumenti di ripulitura dei proventi illeciti e il fenomeno è diventato talmente significativo da essere stato definito “cyberlaundering”: riciclaggiototalmente digitale, dove il denaro non transita mai attraverso la dimensione reale dell’economia tradizionale.
E poi abbiamo l’integrazione del riciclaggio digitale con la criminalità organizzata tradizionale che reinveste i suoiproventi illeciti in imprese legittime, creando un circolo di illegalità dove il crimine si normalizza nel tessuto economico-imprenditoriale, rendendosi quasi indistinguibile dall’attività legale. Inoltre, l’esplosione dell’e-commerce globale ha aperto nuovi scenari di vulnerabilità e le piattaforme di commercio elettronico sono diventate bersagli primari non solo per il furto dei dati, maanche per attuare sofisticate frodi transfrontaliere orchestrate da “gang” criminali altamente specializzate. Contemporaneamente, il cosiddetto Internet delle Cose ha moltiplicato i problemi a livello esponenziale, perché miliardi di dispositivi “smart”, spesso progettati con standard di sicurezza insufficienti, vengonocollegati a reti prive di protezioni adeguate che consentono ai cybercriminali di sfruttare questafragilità per compromettere interi sistemi complessi e spesso strategici.
L’intelligenza artificiale sta poi rappresentando un punto di svolta cruciale, perché ha accelerato radicalmente la pericolosità degli attacchi, generati algoritmicamente su larga scala ed in maniera sempre più personalizzata. Mentre un attorecaratterizzato da una potenzialità devastante oramai elevatissima, come ben sappiamo, è il cyberterrorismo con i suoiterribili attacchi alle reti informatiche di valenza strategica che sfuggono al normale controllo degli Stati e mirano a creare caos e danni alle infrastrutture critiche di una Nazione, quali, ad esempio, le telecomunicazioni, i trasporti, le reti elettriche, il sistema bancarioe quello sanitario, gli archivi.
Ben vengano, allora, studi accurati e strategie di intervento e di contrasto come quelle illustrate in questo bel volumeche nasce della lunga e non comune esperienza di chiquotidianamente combatte in prima linea la criminalità organizzata, perché proteggere la società dalla dimensione tecnologica dal crimine nelle sue molteplici declinazioni è diventato, oggi, un imperativo urgente, una chiamata alle armi per una battaglia difficile che non può subire ritardi o incertezze. Il suo tempo è ora e non domani.
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