Ma il problema di fondo è combattere l’astensionismo

Si parla con una certa insistenza della opportunità di una riforma della legge elettorale, divenuta l’argomento principe della politica interna ormai completamente sopraffatta soprattutto con l’avvento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

A sottolineare la necessità di una riforma  elettorale è stata la presidente del consiglio Giorgia Meloni, dopo che il voto in Puglia e in Campania ha dato la sensazione che il centrosinistra potrebbe anche a sorpresa risultare vincitore.

Si tratta peraltro di affrontare uno dei problemi principali che affliggono la vita politica italiana: quello dell’astensionismo che ha portato quanti si recano alle urne ad essere meno del cinquanta per cento degli aventi diritto.

È questo un fenomeno gravissimo poiché rischia di venir meno uno degli elementi fondamentali della democrazia che è soprattutto, come afferma una nota canzone di Giorgio Gaber, una manifestazione di libertà. Crediamo che sia questa una effettiva motivazione per procedere sulla strada della riforma, prescindendo da ogni altro tipo di valutazione.

In particolare non ci sembra degno di considerazione, la tesi secondo cui le regole del voto dovrebbero essere modificate per consentire alla maggioranza di rimanere tale (non a caso è noto che il centrodestra vorrebbe varare la riforma, mentre il centrosinistra sarebbe favorevole al mantenimento dello status quo).

Certo, come abbiamo detto, una riforma del sistema elettorale ci vuole, come anche altre riforme (come, ad esempio, quella dei sistemi scolastico e sanitario) ma non può e non deve trattarsi di una riformetta, utile soltanto a favorire di volta in volta questa o quella coalizione.

Occorre una riforma di vaste proporzioni che affronti soprattutto la questione primaria, perché continuando sulla strada attuale, arriveremo, da qui a pochi anni, ad una percentuale di votanti che difficilmente supererà il venti per cento. Ecco perché continuiamo a ripetere che ciò che serve è una grande riforma che riguardi contemporaneamente una serie di questioni tra loro collegate.

Se ciò non si farà, il rapporto con gli elettori finirà con il venir meno, come purtroppo sta già accadendo. Ecco perché la Meloni deve avere il coraggio di affrontare i problemi a tutto campo.

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