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L'intervento

Zes unica, un segnale positivo per chi investe

Chi investe ha bisogno di certezze, e un Governo che fa fede ai suoi impegni può stimolare un sempre maggiore interesse degli investitori

Zes unica, un segnale positivo per chi investe

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti

Pare proprio che il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, abbia già rinvenuto le risorse per stanziare un ulteriore importo di 1,3 miliardi da destinare ai beneficiari del credito d'imposta della Zes unica.

Costoro potranno dunque ottenere il 100% dell'agevolazione, anziché il 60% circa, come risultava dalla ripartizione dell’insufficiente provvista riservata in precedenza.

Il Governo in tal modo continua a garantire alle imprese di poter contare su un beneficio sicuro anche in termini quantitativi, dopo aver già superato il limite temporale dato dalla necessità di proroghe annuali, stabilendo per il credito d’imposta Zes una durata triennale.

Chi investe ha bisogno di certezze, e un Governo che fa fede ai suoi impegni può stimolare un sempre maggiore interesse degli investitori.

In pratica, pur in presenza di margini ristretti per i vincoli di bilancio, si è deciso di intervenire su un capitolo ritenuto evidentemente prioritario, come quello della Zes unica, strumento che, grazie anche alla guida sapiente di Giosy Romano, sta determinando un incremento degli investimenti produttivi nelle aree meridionali.

Quello che si può ancora migliorare è l'attrattività dell'agevolazione per le grandi imprese, anche estere. In tal senso, come sostiene il presidente di Svimez Adriano Giannola, sarebbe opportuno un accordo con l'Unione europea per allargare alle grandi imprese il beneficio delladecontribuzione.

Con l'obiettivo di favorire nuovi insediamenti di rilevante dimensione, con creazione di tantissimi posti di lavoro. È da iniziative del genere che può concretizzarsi quel consolidamento strutturale dell’apparato industriale del Sud, necessario per far crescere indicatori come il tasso di occupazione, il pil e il reddito medio pro capite, attualmente ancora molto distanti dalla media Paese.

L’attrazione di investimenti è condizione necessaria ma non sufficiente per il recupero del divario Nord-Sud. Per evitare che, come accaduto in passato, una evoluzione di questo tipo produca soltanto iniziative isolate, volte negli anni a implodere in mancanza di un contesto fertile di relazioni commerciali, professionali e produttive, occorre promuovere la creazione o l’irrobustimento di filiere produttive.

Il che comporta la realizzazione, accanto alle nuove iniziative, di connessioni infrastrutturali fisiche (come l’Alta Velocità) e virtuali (attivabili con lo sviluppo della banda ultra larga) per rendere il territorio meridionale competitivo in uno scenario nazionale, europeo e mondiale. 

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