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l'editoriale
24 Dicembre 2025 - 10:16
Ci sono giorni, nella vita di un Paese come di un quartiere, di una città come del mondo intero, in cui tutti sentono la stessa cosa nel cuore. Oggi più che mai c’è un solo augurio che unisce: la pace. Pace per fermare le guerre, per rimettere insieme città ferite e coscienze stanche, per ricominciare a guardarsi negli occhi senza paura. È un’attesa che viviamo da anni, con il fiato sospeso. Troppi Natali sono passati sotto il peso di emergenze gravi, di notizie che fanno male, ma sempre con quella speranza testarda, tutta nostra, che prima o poi torni la ragione.
Il pensiero va all’Ucraina martoriata, invasa e distrutta, e a un Medio Oriente che resta una polveriera, senza ancora quella pace vera che possa fermare altre tragedie. Non possiamo più abituarci a questo clima di tensione continua, che porta lutti, macerie, ma anche scoraggiamento, soprattutto nei giovani, ai quali rischiamo di rubare il futuro. Unirsi agli appelli che chiedono pace è il modo più semplice e più giusto per fare la nostra parte.
Il Natale, giorno centrale per la cristianità e rispettato anche da chi professa altre fedi, perché mette al centro la persona e la sua dignità, invita a riflettere. E quanto sarebbe bello se, durante una delle tante feste in piazza del Plebiscito, cuore grande e storico della città, si alzasse un coro solo, forte e chiaro: Pace, pace. Napoli, santuario mondiale dei presepi, città della Natività sentita nelle case e nelle famiglie, continua a costruire il suo presepe come un rito di amore e speranza. È un primato che ci rende orgogliosi, per i valori che racconta e per i milioni di visitatori che ogni anno arrivano a San Gregorio Armeno con lo sguardo limpido dei bambini. Un piccolo miracolo, in tempi in cui tutto sembra messo in discussione.
In questo contesto va riconosciuto l’impegno di chi governa il Paese, capace di affrontare difficoltà enormi nate da crisi internazionali complesse. Così come va ringraziata la gente comune, quella di buona volontà, che ha stretto i denti ed è andata avanti nonostante tutto. Un augurio particolare va anche alla premier Giorgia Meloni, che ha saputo guadagnare considerazione internazionale per la determinazione e la capacità di trovare condivisione su scelte difficili, in anni tutt’altro che semplici.
Ci auguriamo che anche Napoli acceleri il suo percorso di rigenerazione: opere utili, aria più pulita, mobilità migliore, servizi all’altezza di una grande città. Tutto ciò può renderla davvero una metropoli moderna e vivibile. Stiamo ancora celebrando “Napoli Millenaria”, ma già si avvicina un appuntamento storico che merita entusiasmo e responsabilità: la Coppa America.
Intanto festeggiamo la storica conquista della Supercoppa, accanto al quarto scudetto targato Antonio Conte e firmato Aurelio De Laurentiis, e auguriamo buon lavoro al nuovo presidente della Regione Campania, Roberto Fico, e a tutti i consiglieri. Un augurio sincero che estendiamo ai nostri affezionati lettori. Buon Natale!
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