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L’INTERVENTO

Quel silenzio che uccide: così l’Europa perde se stessa

Tra indifferenze diffuse, Putin può tranquillamente pensare a ricostruire con la forza l’antico Impero russo

Quel silenzio che uccide: così l’Europa perde se stessa

Matteo Salvini

“Nessuno in piazza per l’Ucraina” titola il Corriere della Sera in un mirabile articolo di Ernesto Galli della Loggia. Ancora: “Poche lacrime per Zelensky” sempre il Corriere, è il titolo di una documentata riflessione di Paolo Mieli.

Pare che a ricordare i morti uccisi dai bombardamenti ordinati da Putin siano rimasti Papa Leone, come prima Papa Francesco, e il Presidente Mattarella. Mentre a manifestare per le atrocità di Israele, ordinate da Netanyahu, si mobilitano migliaia di giovani con cortei, che spesso “ospitano” anche violenti e provocano distruzioni urbane.

Eppure tutti dichiarano, e riconoscono, che Putin è l’aggressore, di cui anche ad una condanna della Corte internazionale dell’Aia, per crimini di guerra abbietti, quale la cattura di migliaia di bambini ucraini, per cancellare addirittura il futuro all’Ucraina stessa.

Putin per quel crimine specifico si è guadagnato un mandato di cattura internazionale, che nessuno Stato oserà applicare, mentre, a sua volta, il giudice italiano Rosario Aitala, “reo” di far parte dell’Alta Corte che ha emesso quel mandato di cattura, si è preso da Putin e dalla sua Corte una condanna a 15 anni di carcere.

Anche per questa aberrazione, nessun corteo, e nessuna protesta, pare neppure della nostra Repubblica e delle sue Istituzioni, salvo una platonica convocazione dell’ambasciatore russo a Roma, da parte del nostro ministro degli Esteri, anche per le ripetute minacce al nostro Paese e per l’aggressione costante al Presidente Mattarella per le sue affermazioni sull’oppressione russa all’Ucraina.

E poi gli intellettuali, cosiddetti: non una parola sul fu “aborrito” Trump, ora allineato sulle posizioni del suo amico Putin. Ma si può?! Naturalmente nessuno “sconto” ad Israele ed a Netanyahu per le crudeltà sempre attuali, nonostante il protocollo della tregua.

Comunque non si può negare, né dimenticare il 7 di ottobre e la ferocia di quelle ore. Poi la vendetta assolutamente spropositata. Per 1700 uccisi il 7 di ottobre ci sono stati, ma non è finita, oltre 60mila morti palestinesi e la distruzione di Gaza. Un rapporto di gran lunga sproporzionato, addirittura rispetto alla strage nazista delle Fosse Ardeatine seguita all’attentato partigiano di via Rasella.

Comunque, nel Medio Oriente finché Israele, e gli Stati Uniti, non toglieranno il veto al riconoscimento dei due Stati, gli attentati, fino alla guerra vera e propria, non cesseranno mai. Intanto continueranno le distruzioni, mentre la fame e le malattie si propagano a Gaza e nei campi profughi e, di conseguenza, i cortei e le proteste contro Israele.

Ma non si capisce il diverso “trattamento” nei confronti della Russia, di cui ad una sorta di “partito russo” in Italia, il cui leader sembra essere Salvini Matteo, “putiniano” di antica data: chi non ricorda la pagliacciata della maglietta con tanto di… Putin scritto sul petto? Ma di cortei neppure per questo c’è stato spazio.

Senza contare la prudenza, in nome della legalità, della Premier sul tema dell’utilizzo degli “asset” russi depositati nelle banche europee. Uno scrupolo “peloso” a fronte della ripetuta violazione del diritto internazionale da parte di Putin, senza contare la repressione interna contro chi osa opporsi al despota.

Dovunque ti giri nel mondo incontri macerie materiali e morali, mentre gli Stati si armano perché temono nuove guerre. Si pensa a costruire nuovi equilibri all’insegna di altri “valori”, quali i rapporti di forza economici e militari. Lo slogan più accorsato è l’antico adagio latino “si vis pacem para bellum”. Fra queste indifferenze diffuse, Putin può tranquillamente pensare a ricostruire con la forza l’antico Impero russo.

Così, quasi sconsolato, conclude Galli Della Loggia, ed io con lui:”… È in questo grigio vuoto, pieno solo di inutili parole, che si sta consumando il nostro declino storico, che si annuncia la nostra quasi certa irrilevanza. È in questo vuoto che l’Ucraina sta morendo”.

Salvini Matteo è stato definitivamente assolto nel processo Open Arms. E lui, tronfio, ha ribadito che aveva difeso i “sacri confini della patria”. Gli “invasori” erano un centinaio di migranti, stanchi e denutriti, che sognavano libertà e benessere. Salvini per difendere l’Italia da questi pericolosi invasori, li teneva sequestrati su di una nave, che si cullava sul mare in tempesta.

Ebbene, non c’è stato nessun corteo su queste oscenità tragiche, e, soprattutto, neppure uno sberleffo o qualche ironia. Ci fosse stato il Principe de Curtis avrebbe detto “… Ma ci faccia il piacere!”. E intanto il Mediterraneo continua ad essere la tomba per migliaia di migranti che fuggono da guerra e carestia. Con buona pace dell’”eroico” Salvini Matteo.

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