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LETTERA AI LETTORI

Anche il terrorismo di Hamas ingrassa con i nostri soldi

Cari amici lettori, nell’augurarvi ogni bene per l’anno nuovo, v’invito a stare molto attenti quando operate la vostra beneficenza

Anche il terrorismo di Hamas ingrassa con i nostri soldi

Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad

Cari amici lettori, nell’augurarvi ogni bene per l’anno nuovo, v’invito a stare molto attenti quando operate la vostra beneficenza. Finora, infatti, alcune delle associazioni che richiedono un’offerta si limitavano a intascare tutte le somme o parte di esse; ora il rischio è molto peggiore, perché potreste finanziare il terrorismo di Hamas.

Questo faceva l’Adspp (Associazione benefica solidarietà popolo palestinese), guidata da Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia. Questo, dopo la restrizione dei servizi bancari ad Hannoun, sospettato fin dagli anni novanta di legami con Hamas, fanno o faranno “Cupola d’oro” e “La palma”, nuove associazioni all’uopo costituite. Si tratta di milioni di euro, che finanziano il gruppo terroristico e non la popolazione di Gaza.

Già nel 2023 il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti inserì Hannoun e l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese in una lista di organizzazioni sanzionate perché accusate di finanziare il terrorismo. Anche la famigerata Flotilla pare fosse finanziata dalle casse di Hannoun.

Molti esponenti della sinistra italiana sostengono di non aver mai avuto nulla a che fare con i finanziatori del terrorismo islamico. Ovviamente nulla sapevano, pur avendo frequentato l’islamico in occasione di varie manifestazioni, spesso di gruppi pro pal. Lo stesso va detto per i politici imbarcati sulla Flotilla.

Ora Hannoun è stato arrestato, con altri esponenti dell’associazione. Non mancano le consuete pubbliche manifestazioni di solidarietà da parte di gruppi pro pal.

Ma andrà avanti la giustizia italiana? O seguirà l’andazzo, ultimamente confermato dal provvedimento che bloccava l’espulsione di Mohammad Shahin, imam della moschea torinese Omar Ibn Al Khattab di via Saluzzo. I due Mohammad, ovviamente, erano in stretto contatto fra loro.

Ora le magistrate che hanno combattuto il governo e inventato un inesistente dovere di ospitalità si renderanno conto, forse, che l’immigrazione clandestina da loro favorite rischia di ingrossare l’esercito di terroristi già presenti in Italia?

Io vorrei sapere se esiste o è possibile una schedatura di tutti i musulmani arrivati in Italia per verificare quanti e quali di loro sono pregiudicati o comunque noti alle forze dell’ordine. Credo, infatti, che costoro andrebbero "remigrati" per combattere il terrorismo, il commercio di droga, lo sfruttamento della prostituzione e gli attacchi immotivati alla vita e all’incolumità dei cittadini.

Il tempo stringe. Preveniamo l’imposizione della sharia, che scatterebbe appena i musulmani costituissero una grossa minoranza (circa il 40%) della popolazione. Se non ci muoviamo subito, domani potrebbe essere troppo tardi. E, last but not least, convinciamo l’Unione Europea a essere meno “Eurabia” e più Europa dalle radici giudaico-cristiane. In troppi paesi europei l’antisionismo hitleriano ritorna con la persecuzione degli ebrei. Basta!

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