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L’EDITORIALE
31 Dicembre 2025 - 08:03
Se ne va un anno difficile, segnato da troppe bombe, da troppi morti innocenti, da conflitti che il mondo continua a guardare senza riuscire davvero a fermare. Un anno in cui la parola Pace è stata pronunciata infinite volte, invocata con forza anche da Papa Leone XIV, chiamato in Vaticano perché non si disperdesse l’eredità morale e spirituale di Papa Francesco.
Ma le preghiere, finora, non sono bastate a zittire le armi. Eppure, proprio nelle ultime ore di questo 2025 che ci lasciamo alle spalle, vogliamo credere che possa finalmente aprirsi uno spiraglio, che tra Ucraina e Russia si trovi la strada del dialogo e della fine delle ostilità.
In questo scenario complesso, anche l’Italia ha cercato di fare la sua parte. Il contributo alla Pace del nostro Paese, guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, conferma un ruolo di prestigio conquistato sulla scena internazionale, fatto di mediazione, responsabilità e presenza. È un segnale importante, che ci invita a guardare al futuro con quell’ottimismo che, nonostante tutto, non deve mai abbandonarci.
Guardare avanti significa anche pensare ai nostri giovani, soprattutto a quelli del Sud. L’augurio più sincero è che non siano costretti ad abbandonare la loro terra per cercare altrove un futuro dignitoso, ma possano trovare lavoro e opportunità vicino alle loro famiglie.
Ci auguriamo una politica capace di valorizzare davvero i nostri beni, le nostre risorse, le nostre bellezze, e che le nostre terre non siano più associate ai roghi, ai rifiuti, alle ferite ambientali che ne mortificano l’immagine e la sostanza.
Con speranza guardiamo anche alle istituzioni locali. Al nuovo governatore della Regione Campania, Roberto Fico, l’augurio di riuscire a sciogliere almeno alcuni dei nodi storici che affliggono la nostra regione: la sanità, l’ambiente, i trasporti. E al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, l’auspicio di un deciso passo in avanti nella qualità della vita, affinché la città possa finalmente risalire graduatorie che troppo spesso la relegano in posizioni ingenerose e non sempre sincere.
Lasciamo questo anno con malinconia per i tanti personaggi che ci hanno lasciato. L’ultimo, in ordine di tempo, Davide Tizzano: campione dello sport e della vita, amico buono e sincero, esempio autentico di valori. Ma il 2025 ci ha regalato anche gioie, come quelle vissute dai tifosi del Napoli: il quarto scudetto, il secondo sotto la gestione di Aurelio De Laurentiis, e la conquista in terra araba della terza Supercoppa.
Salutiamo il 2025 e guardiamo al nuovo anno con la speranza di un mondo migliore, senza più morti e feriti per la guerra, con uno stop ai femminicidi, alle babygang, alla violenza che ferisce il nostro vivere civile.
Un augurio speciale va a tutti i nostri affezionati lettori, che continuano a sostenerci e a tenere in vita il nostro “Roma”, il più antico quotidiano del Mezzogiorno. A loro, e a tutti voi, buon anno.
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