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10 Giugno 2019 - 16:07
La Rai ha avviato un'istruttoria sulla prima puntata di 'Realiti', il programma condotto da Enrico Lucci in onda su Rai2, che ha sollevato un polverone di polemiche. Durante la puntata d'esordio del 5 giugno, uno degli ospiti del programma, il cantante catanese Leonardo Zappalà, aveva detto parlando di Flacone e Borsellino: "Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce, ci deve piacere anche l’amaro”. Parole che hanno scatenato la dura reazione di Viale Mazzini.
"Ho il vago dubbio che nessuno abbia visto il programma, che poi era evidente già dai dati d'ascolto - dice Enrico Lucci all'Adnkronos -. Se andassero a vedere la puntata capirebbero che sono intervenuto con parole chiare e dure, ricordando anche che 'la mafia è merda'". Lucci ricorda inoltre che lo spazio dedicato all'argomento si è concluso con una standing ovation dello studio che applaude Falcone e Borsellino.
"In attesa che vadano a vedere la puntata, che metterebbe fine a ogni polemica", Lucci ripercorre l'intera vicenda: "Nella puntata del 5 giugno ci siamo occupati tra le altre cose del fenomeno dei neomelodici siciliani, ovvero siciliani che cantano in napoletano. Su questo è stato realizzato un servizio. Uno dei due protagonisti del servizio, un ragazzetto 19enne che si chiama Leonardo Zappalà, è poi venuto ospite in trasmissione. A lui mi sono rivolto con tono paternalistico per demolire quelli che lui indicava come idoli, cioè Al Capone e Scarface, e per dirgli quali invece dovrebbero essere i veri idoli".
"Gli ho detto che doveva studiarsi la storia così tra 20 anni sarebbe stato una persona migliore e doveva conoscere chi erano i grandi siciliani - aggiunge Lucci -. Gli ho citato Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Peppino Impastato e poi, cogliendo l'occasione del 205° anniversario della fondazione dei Carabinieri, gli ho detto di pensare a tutti i carabinieri morti ammazzati dalla mafia. E ho concluso dicendo: 'soprattutto pensa ai due nostri grandi fratelli Falcone e Borsellino'. Frase conclusiva accompagnata da una standing ovation dello studio. Quindi non so davvero chi polemizza di cosa ci accusa".
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