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03 Luglio 2019 - 13:31
Scintille Anm-Salvini su Carola Rackete. L’Associazione Nazionale Magistrati registra, "ancora una volta, commenti sprezzanti verso una decisione giudiziaria, disancorati da qualsiasi riferimento ai suoi contenuti tecnico-giuridici, che rischiano di alimentare un clima di odio e di avversione, come dimostrato dai numerosi post contenenti insulti e minacce nei confronti del Gip di Agrigento pubblicati nelle ultime ore", dopo che non è stato convalidato l'arresto della comandante della Sea Watch, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. "Quando un provvedimento risulta sgradito alministro dell'Interno - spiega con una nota la Giunta esecutiva centrale dell'Anm - scatta immediatamente l’accusa al magistrato di fare politica".
"Appare poi estremamente grave - sottolinea ancora l'Associazione magistrati - la prospettazione di una riforma della giustizia finalizzata a selezionare i magistrati, in modo che assumano esclusivamente decisioni gradite alla maggioranza politica del momento".
I giudici, nei tribunali e nelle corti, "applicano le leggi interpretandole secondo la Costituzione e le norme sovranazionali. Questo è il loro dovere in uno Stato di diritto e in una democrazia liberale e - conclude la nota - costituisce ineludibile garanzia per la tutela dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini".
SALVINI - A stretto giro la replica del vicepremier. "Io non entrò in casa altrui, però con quello che stiamo leggendo sulle spartizioni di poltrone e procure a cura di qualche magistrato penso che siano gli ultimi che possano dare lezioni di morale a chiunque" dice il ministro dell'Interno rispondendo alle accuse dell'Anm. "Sentire che Salvini è il problema di questo paese mi sembra veramente folle".
Parlando poi ancora della scarcerazione della capitana, Salvini ribadisce: "Una decisione vergognosa. La scarcerazione mi provoca tanta rabbia e tanta vicinanza agli uomini e alla donne in divisa. Una scelta incredibile con motivazioni incredibili".
E in mattinata, in un tweet dedicato alla mancata convalida dell'arresto di Carola Rackete, ha scritto: "Urge riformare la giustizia, selezionare e promuovere chi la amministra in Italia e cambiare i criteri di assunzione perché questa non è la giustizia che serve a un Paese che vuole crescere".
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