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Ncd, è strappo: Quagliariello lascia coordinamento

Ncd, è strappo: Quagliariello lascia coordinamento

Alfano: non trattengo nessuno

ROMA. Gaetano Quagliariello si è dimesso dal ruolo di coordinatore del Nuovo centrodestra. La decisione è stata comunicata in una lettera al leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano. Caro Angelino - scrive Quagliariello - sono cosciente della natura fiduciaria del mio incarico di coordinatore nazionale. Ancorché ratificato da un'assemblea nazionale, questo ruolo - spiega - mi deriva da una tua designazione ed ha carattere prettamente esecutivo. Le differenze sul piano dell'analisi e della linea politica, a noi due note da tempo ma manifestatesi in questi giorni in forma pubblica per via di significative scadenze parlamentari, mi impediscono di continuare a ricoprire tale funzione". "Non per questo -prosegue il senatore- mi esimerò dall'affrontare momenti di dibattito pubblico, interni ed esterni, che auspico possano risultare utili e determinare la possibilità di una sintesi che oggi, con franchezza, non scorgo. Mi sembra tuttavia giusto affrontare tali scadenze senza avvalermi di un ruolo che è venuto meno nei suoi presupposti. Spero che la mia decisione possa anche contribuire a dissipare pettegolezzi e retroscena di varia natura privi di qualsiasi fondamento". "A tal proposito ti ribadisco quanto ti ho già più volte detto: io mi batto perché si trovi il coraggio di costruire il futuro, figuriamoci se ho intenzione di tornare al passato! Sono certo - conclude - che riusciremo a distinguere le nostre divergenze politiche da quel sentimento di stima e di amicizia che, per quel che mi riguarda, durante la nostra collaborazione si è rafforzato".

Replica di Alfano. "Ncd è una forza autonoma, non è di sinistra, dove ci stanno le nostre idee ci siamo noi. Nessuno vuole andare con il Pd. Questo deve essere molto chiaro a tutti", ha detto il presidente di Ncd, Angelino Alfano, rispondendo a Quagliariello. "Andiamo avanti, convinti delle nostre ragioni e dei nostri principi. Non ho forzato nessuno a entrare nel Ncd, non trattengo con forza nessuno. Questa è la mia impostazione", ha detto il segretario del Ncd. "In questo momento - ha aggiunto Alfano nel corso di una conferenza stampa alla Camera - non trovo nessuna ragione al mondo per tornare indietro. Tutti noi abbiamo fatto una scelta, io ho fatto una scelta ed è stata una scelta dolorosa, giusta e che si sta rivelando corretta, come vediamo dai risultati che stanno ottenendo l'Italia e il nostro movimento politico". "Per me è una scelta definitiva, ciascuno è libero di fare quello che vuole, libero di tornare indietro. Noi non indietreggiamo neanche un millimetro dalle scelte fatte. Di certo che se faccio un bilancio di questi due anni, il nostro è un saldo molto positivo".

Scenari possibili - Secondo le ultime indiscrezioni raccolte in Transatlantico, con la mossa di oggi Quagliariello formalizza un dissenso netto e chiaro dalla linea politica di Alfano difficilmente ricomponibile e questo porterebbe dritto alla costituzione di un nuovo soggetto politico. In tanti, infatti, in casa Ncd, scommettono sull'imminente addio di Quagliariello con un gruppo di fedelissimi tra Senato e Camera. Carlo Giovanardi non conferma e non smentisce una sua uscita da Ncd, ma difende Quagliariello: "E' giusto che si sia dimesso il coordinatore del partito dopo essere stato preso a schiaffi, ieri, dall'alleato che con una forzatura gli ha imposto" l'incardinamento del ddl sulle unioni civili. Lo stesso Giovanardi non nasconde la sua posizione critica verso il governo: "Non continuerò a votare la fiducia a Renzi a queste condizioni", dice Giovanardi all'Adnkronos. 

Commenti - "Ogni tanto qualche barlume di luce tra gli amici di Ncd. Obiettivo è ricostruire centrodesatra, non fare il tappetino di Renzi. Bene Quagliariello!”. Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio. "Ho avuto un qualche ruolo nel facilitare la nomina di Gaetano Quagliariello a coordinatore nazionale di Ncd. Dal giorno dopo per comprensibili motivi lui divenne un po' prigioniero di una linea politica che, si vedeva fin da allora, faceva molta fatica a sostenere e a portare avanti. Dopo mesi e mesi di travaglio, nel giorno delle sue dimissioni da questo incarico, desidero dargli atto che oggi abbandona la convenienza per la coerenza con la sua storia e la sua formazione", scrive in una nota, il senatore Paolo Naccarato del gruppo Gal. "E ciò è tanto più apprezzabile in una fase politica particolarmente complessa in cui proprio la convenienza sembra assolutamente prendere il sopravvento sulla coerenza per motivi molto meno nobili", conclude il parlamentare.

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