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27 Agosto 2019 - 17:55
Ore decisive per la trattativa tra M5S e Pd per formare un nuovo governo. E' stata fissata alle 18 una riunione sui punti programmatici alla Camera tra la delegazione del Pd, rappresentata dai capigruppo del Senato, Andrea Marcucci, e della Camera, Graziano Delrio, e dalla vicesegretaria Paola De Micheli con la delegazione del M5S. "Le due delegazioni del M5S e del Pd si incontreranno oggi per iniziare a lavorare a un documento condiviso" comunica il M5S in una nota.
E' ripartito intanto il secondo giro di consultazioni. E' durato circa venti minuti l'incontro tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello del Senato, Elisabetta Casellati. Al termine la seconda carica dello Stato non ha rilasciato dichiarazioni. Il presidente della Camera, Roberto Fico è andato al Quirinale per incontrare Mattarella, mentre alle 18:20 e alle 18:40 sono attesi, rispettivamente, i Gruppi Misti di Senato e di Camera. Mercoledì si ricomincia alle 10 con il Gruppo delle Autonomie del Senato; quindi alle 10:30 il Gruppo Leu della Camera, alle 11 Fratelli d'Italia, alle 16 il Pd, alle 17 Forza Italia, alle 18 la Lega, alle 19 il M5S.
In mattinata il vertice previsto a palazzo Chigi tra Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti con Andrea Orlando in calendario alle 11 è stato annullato. Poi, nel pomeriggio, la schiarita. Confermata dal dem Andrea Marcucci: "La trattativa è ripartita; diciamo che sono più ottimista. Passi in avanti? Direi di sì" dice arrivando al Nazareno.
"Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo - dice in una nota il M5S -, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell'apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità".
COSA ERA SUCCESSO - In giornata fonti del Pd citano una telefonata giunta da Chigi, evidenziando che l'appuntamento potrebbe essere in stand-by tenuto conto della direzione dem prevista mercoledì alle 10. Per il Pd a far traballare l'intesa sarebbero le richieste di Di Maio il quale, stando a quanto riferiscono all'AdnKronos fonti del Nazareno, "vuole il Viminale e sta condizionando, su questo, tutta la trattativa''. Le stesse fonti dem sottolineano inoltre che "l'accordo di governo rischia di saltare per le ambizioni personali di Di Maio che vuole fare il ministro dell'Interno e il vicepremier. Su questo non sente ragioni e va avanti a colpi di di ultimatum". Immediata la replica. Alla presenza di Conte non è mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Di Maio, riferiscono fonti di palazzo Chigi. Le stesse precisano che tale richiesta non è arrivata né dal Movimento 5 stelle, né dallo stesso Di Maio.
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