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Mastella: «Governo degli inciuci, ora il centrodestra si unisca»

Mastella: «Governo degli inciuci, ora il centrodestra si unisca»

NAPOLI. «Siamo di fronte a un Governo nato da un inciucio. Come d’altronde lo era stato il precedente. Quindi da questo punto di vista credo cambi ben poco...». A dirlo è il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, parlando della nascita del nuovo Esecutivo formato da Pd e Movimento 5 Stelle. «La mia opinione è che abbiamo assistito a uno spostamento eccessivo a sinistra dell’asse. E questo ha fatto sì che nascesse un Governo con una maggioranza parlamentare che, però, non costituisce affatto un’ipoteca sulle prossime elezioni...».

Sindaco Mastella, in che senso?

«Beh, io ritengo che senza il centro non si possa andare lontano. L’elettorato moderato è stato completamente mortificato e dimenticato. È come dire che chi è povero non perde nulla, chi è ricco perde poco mentre in questa partita è il ceto medio che perde molto in termini di potere d’acquisto politico, se così si può dire».

Un fenomeno che interessa il centrodestra, visto anche l’atteggiamento di Salvini...

«L’idea che ha avuto di non volere nessuno e di pensare di essere autosufficiente non è stata sicuramente vincente. Se si vuole ottenere un risultato, occorre far alleandoti anche con chi non vorresti, altrimenti non si può pensare di ricostruire la coalizione.  Specie in un momento come quello attuale nel quale i sondaggi attestano una perdita di consenso da parte della Lega. E lui perde soprattutto al Sud dove c’è stato una zoccolo duro. E per recuperare devi necessariamente conquistare anche il voto delle forze di centro».

Ma un modello come quello di governo nazionale potrebbe riprodursi, a suo avviso, anche alle Regionali?

«Non mi sembra, come è stato nel caso del Governo gialloverde, che il modello di alleanza possa riprodursi a livello locale, in particolare alle elezioni regionali anche in Campania. Siccome, però, in politica tutto è possibile, se per caso Pd e Cinque Stelle decidessero di mettersi assieme, convergendo su un candidato comune, sarebbe cavoli amari per il centrodestra. Per cui il mio invito è quello di avere l’umiltà necessaria per mettersi assieme, senza guardare con sospetto l’area moderata».

Ma il gran numero di ministri meridionali nell’Esecutivo può essere un vantaggio per il Sud?

«Lo si potrà dire solo attraverso gli atti che saranno messi in campo. Quello che si registra ora è un aumento dei ministeri...».

Lei ribadisce la richiesta di primarie per la scelta del candidato governatore?

«Sì. Se si dovessero fare, sarò della partita. Altrimenti resterò a fare lo spettatore non pagante».

De Magistris parla della possibilità di dialogo con Pd e grillini a patto che sia tenuto fuori De Luca...

«Cerca una spazio. Ma non credo possa andare lontano».

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