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Comune di Napoli: maggioranza a brandelli, rimpasto in stand by

Comune di Napoli: maggioranza a brandelli, rimpasto in stand by

Dema all’angolo: le incertezze sulle elezioni Regionali bloccano il cambio degli assessori e gli arancioni disertano la conferenza dei capigruppo 

NAPOLI. La teoria del Caos afferma che anche il solo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo. È il “Butterfly Effect”, reso noto da un celebre film. Solo seguendo questo assunto è possibile accettare il fatto che le grandi manovre in atto per il rinnovo del Consiglio regionale in Umbria possa tenere bloccata la macchina amministrativa napoletana. Ieri l’ennesima conferma. Alla riunione dei capigruppo, convocata per fissare un consiglio comunale che manca dal 7 agosto, erano presenti solo due esponenti della maggioranza: Mario Coppeto e Francesco Vernetti. I rappresentanti di Sinistra e Dema non bastavano per assicurare il numero legale. Dov’erano gli altri? Tutti sull'Aventino, in attesa del rimpasto. Il sindaco Luigi de Magistris (nella foto) ha avviato da tempo le “consultazioni” con i gruppi di maggioranza per realizzare un programma di fine mandato e, parallelamente, un altro rimpasto di giunta. Una mossa necessaria. viste le forti pressioni in maggioranza, per reggere l’amministrazione fino al 2021. Finito il primo giro di incontri tenuti singolarmente dall’ex pm con tutti i gruppi di maggioranza, tutto è finito in stand-by. Motivo? l’incertezza delle elezioni Regionali. La tornata elettorale del 2021 per Palazzo Santa Lucia è un nodo chiave del rimpasto di giunta, soprattutto per gli assessori dati “in uscita”. Due nomi su tutti: Ciro Borriello e Alessandra Clemente. I titolari delle deleghe allo Sport e ai Giovani, infatti, sono i candidati più papabili per una lista Dema alle Regionali. La mancanza di certezze sulle elezioni a Santa Lucia e sulle decisioni di Pd e Movimento 5 Stelle rispetto alla successione a De Luca, rappresenta però un problema per gli assessori uscenti, che non vogliono correre il rischio di un salto nel buio. Ed allora, tutto fermo: niente assessori in uscita, nessun assessore in entrata (Marco Gaudini, Maria Caniglia e Carmine Sgambati i nomi più gettonati). È il blocco del turn over anche al Comune. Succede così che il rimpasto resta in stand-by. E per tutta risposta, i gruppi di maggioranza che spingono per un ruolo attivo nel governo cittadino (Sfasteriati, Verdi, Agorà e Riformisti) non si presentano alla riunione e non permettano la convocazione di un consiglio. Una matassa intricata che è difficile da sbrogliare. Rieccoci alla teoria del caos. Il risultato delle elezioni in Umbria, sempre di più Ohio della politica italiana, potrebbe sbloccare la situazione. Partito democratico e Movimento 5 Stelle aspettano da lì indicazioni determinati anche per le altre elezioni locali, a partire dalle regionali in Campania. Le loro decisioni influiranno su quelle di Dema che, con un quadro più chiaro, potrà avanzare nei suoi propositi di cambiamento. Attendere fine ottobre, però, pare veramente troppo. Anche perché la macchina amministrativa è completamente ferma. «C’è una sola delibera di giunta attuata con i poteri del consiglio da portare in aula», dice rammaricato il presidente del consiglio comunale Sandro Fucito a sottolineare come il senso di stand-by non riguardi solo il consiglio ma l’intera amministrazione. «Anche se non ci sono atti fondamentali credo che il Consiglio abbia una sua vita autonoma. Attendo che arrivino sollecitazioni dai gruppi consiliari», dice ancora Fucito. Sollecitazioni attese da più parti per far ripartire, finalmente, l’amministrazione napoletana.

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