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Legge elettorale, nessun accordo nella maggioranza

Legge elettorale, nessun accordo nella maggioranza

Nessuna intesa nella maggioranza sulla legge elettorale. Questo l'esito della riunione 'tecnica' di oggi pomeriggio. L'iniziativa ora passa direttamente al presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, che domani presenterà un testo come base di partenza per avviare l'iter della legge in Parlamento. Lo ha spiegato lo stesso Brescia al termine dell'incontro.

"Alla fine di svariate riunioni non abbiamo raggiunto un accordo per depositare una proposta di legge a firma di tutta la maggioranza. Quindi, ho deciso di assumere io l'iniziativa istituzionale", ha affermato Brescia. "Preparerò un testo per depositarlo già domani come presidente della commissione -ha aggiunto-, così da offrire al dibattito parlamentare un punto di partenza". La proposta, ha spiegato Brescia, verterà su un sistema "proporzionale, con soglia di sbarramento alta".

"Al termine degli incontri svolti nelle ultime settimane dai gruppi di maggioranza, anche con i gruppi di opposizione, ritengo di essere nelle condizioni, dato il mio ruolo istituzionale, di offrire alla discussione parlamentare una proposta di riforma elettorale che preveda l'eliminazione dei collegi uninominali, un sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5% e un diritto di tribuna. Il testo sarà depositato domani stesso per renderne possibile l'incardinamento già lunedì prossimo", ha evidenziato Brescia.

In merito alla riunione della maggioranza sulla legge elettorale, fonti parlamentari della stessa fanno notare che il 95% dei gruppi sono d’accordo sull’ipotesi di una legge elettorale proporzionale con soglia di accesso al 5%. Gli stessi gruppi, nell’iter della legge in commissione, sperano comunque di riuscire a superare le resistenze di Leu.

"Vedremo questa proposta e ci ragioneremo", dice all'Adnkronos Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera. Sulla soglia al 5%, Leu (in particolare la presidente del Misto al Senato, Loredana De Petris) ha già manifestato le sue perplessità. "Permangono differenze. Anche se va ricordato -aggiunge Fornaro- che ci muoviamo in un quadro in cui è stato accantonato il maggioritario per andare invece su un sistema proporzionale. E questo è positivo. Poi è ovvio che bisogna dosare bene gli ingredienti altrimenti anche le migliori intenzioni possono portare eterogenesi dei fini. Prendiamo la Turchia: c'è un proporzionale sì, ma con una soglia al 10%...Vedremo la proposta Brescia e ci ragioneremo".

"Consideriamo l'iniziativa annunciata dal presidente Brescia un fatto positivo", affermano Dario Parrini, Capogruppo Pd Commissione Affari Costituzionali Senato, Anna Macina, Capogruppo M5S Commissione Affari Costituzionali Camera, Marco Di Maio, Capogruppo Italia Viva Commissione Affari Costituzionali Senato e Gianclaudio Bressa, Capogruppo Autonomie Commissione Affari Costituzionali Senato. "La soluzione di agire sulla legge elettorale vigente adottando un sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5% -osservano da Pd, M5S, Italia Viva e Autonomie- è una base su cui avviare il confronto in Parlamento per arrivare a un consenso ampio su regole di voto utili a ridurre la frammentazione e a favorire la formazione di maggioranze di governo".

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