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Appello contro la candidatura, Ruotolo: «Non sono intellettuali»

Appello contro la candidatura, Ruotolo: «Non sono intellettuali»

Il giornalista risponde alla raccolta firma lanciata da Macry e de Giovanni: «Io in campo per Napoli e contro il salvinismo, resto fuori dalle dinamiche dei partito. Tra i firmatari c’è Laboccetta, lui sarebbe progressista?»

NAPOLI. «Chi sono gli intellettuali?». Risponde così Sandro Ruotolo alla raccolta firme promossa dal filosofo Biagio de Giovanni e lo storico Paolo Macry contro la sua candidatura. Il candidato di Pd, Dema, Italia Viva e Leu alle elezioni suppletive del 23 febbraio non accetta la definizione di “intellettuali” per chi ha sottoscritto l’appello contro la sua discesa in campo: «Per me l’intellettuale è colui che usa la sua intelligenza. Per me “intellettuale” è Daniele Sansone degli A67, gruppo di Scampia che produce cultura e sta sul territorio, è Carmela Manco un’intellettuale». E ancora. Ruotolo sottolinea come tra le firme dell’appello contro la sua candidatura ci siano anche quelle di esponenti del centrodestra. E le cita pure. «Amedeo Laboccetta sarebbe un noto intellettuale? Lo definireste un intellettuale del fronte progressista e democratico?. Qui la sfida è per Napoli e a me va bene che ci sia un dibattito. Ma credo che alla gente interessi poco del signor Amedeo Laboccetta. Lui il suo percorso politico l’ha già fatto». La risposta al documento arriva in occasione di un convegno promosso da Articolo 1 nella sala Cirillo della città Metropolitana. «La campagna elettorale è iniziata», l’arringa di Ruotolo ai presenti. A dire il vero l’appello di Macry e de Giovanni, più che contro la candidatura di Ruotolo, manda strali al sindaco e all’accordo Dema-Pd. Logiche da cui Ruotolo vuole stare fuori: «Io a Napoli ci sono sempre stato ma non mi interessano le dinamiche dei partiti. La mia è una candidatura indipendente: se ci sono problemi se la vedano i partiti». Il giornalista anticamorra sottolinea, piuttosto, i punti che hanno unito la sinistra attorno al suo nome: «Nel mio programma c’è un tema fondamentale: l’odio, il rancore, la destra sovranista, questo Salvini che definisce ancora terroni e colerosi i napoletani». Rispetto all’assenza del Movimento 5 Stelle, invece, aggiunge: «In questo momento si è creata una bellissima alleanza tra società civile e centrosinistra allargato». Infine un pensiero per Franco Ortolani: «Un’eccellenza di Napoli che ha affrontato questioni che in questo momento ci sono, come l’ambiente, il dissesto idrogeologico». Anche dal Pd arriva la risposta al documento: «Ho molto rispetto per i sottoscrittori del cosiddetto controdocumento nei confronti della candidatura di Sandro Ruotolo, ma sento di non condividerne nulla. Perché nasce da una impostazione equivoca ed anche strumentale quando interpreta la nostra scelta di sostenere Ruotolo, legandola ad un presunto mutamento di valutazione del Partito Democratico nei confronti della amministrazione cittadina», dice il segretario del Pd di Napoli Marco Sarracino. «Il Pd è e resterà alternativo ed opposizione alla giunta arancione. La nostra proposta, consiste nella scelta di una candidato coraggioso, professionale e rappresentativo di tutto il mondo del centrosinistra. Siamo felici che il sindaco condivida questa nostra valutazione politica legata allo scenario nazionale, questo non cancella il nostro giudizio e le nostre riserve sulla sua amministrazione». Sul caso interviene anche “Articolo 1”: «Lascia un po’ stupiti il tentativo di queste ore di non valorizzare pienamente la candidatura al Senato di Sandro Ruotolo, per la forza e il segnale di assoluta novità che rappresenta per Napoli e per il Mezzogiorno», ha detto Francesco Dinacci, coordinatore metropolitano di Articolo Uno Napoli. «Ci riconosciamo pienamente nelle parole con cui Sandro Ruotolo si è presentato alla città come espressione di un’iniziativa politica unitaria e civica larga della sinistra napoletana. Le elezioni suppletive per il Senato rappresentano un appuntamento utile per sperimentare un nuovo schieramento unitario in grado di battere le destre nel Paese e non riguardano pertanto né il giudizio sull'Amministrazione de Magistris, a cui chiediamo da tempo una svolta, né le scelte future sulla Regione, visto il nostro impegno ad allargare la coalizione progressista anche a forze come il M5S». Infine su Ruotolo una battuta anche del governatore Vincenzo De Luca: «Vedo che qualcuno vuole mettere il cappello sulla candidatura di Ruotolo. Se continua così, la situazione sarà davvero complicata da gestire».

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