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01 Febbraio 2020 - 07:48
Regionali. La Carfagna torna a esprimere perplessità. La replica di Martusciello: chi non è d’accordo, è fuori dal partito
NAPOLI. Caldoro sì, Caldoro no. Carfagna dentro, Carfagna fuori. Riparte lo scontro interno a Forza Italia per le elezioni Regionali. La candidatura di Stefano Caldoro, riconfermata da Silvio Berlusconi, proprio non va giù alla fondatrice di “Voce libera” che torna chiede la ridiscussione della candidatura di Caldoro. La risposta, pronunciata da Martusciello, è quasi un dentro o fuori per la Carfagna che non incassa e rilancia: «Attenzione che con i diktat sono più i fuoriusciti da Forza Italia che quelli che restano».
LA GIORNATA. La lunga giornata napoletana della Carfagna si è aperta con un convegno in Tribunale sulla prescrizione. Lì la battuta che apre lo scontro. Rispetto all’ipotesi di una redistribuzione delle candidature all’interno del centrodestra su spinta di Matteo Salvini (che sembra avere mire sulla Puglia), la Carfagna ha spiegato: «Sono sempre dell'idea che i patti vadano rispettati, ma è chiaro che Salvini esprime perplessità che anche una parte di Forza Italia aveva espresso nei mesi scorsi - dice riferendosi chiaramente a Caldoro - È mancata la condivisione all'interno di Fi e questo non è mai un buon viatico per una campagna elettorale che vede il centrodestra in vantaggio ma nella quale non bisogna mai dare nulla per scontato». Ed allora ecco un nuovo rilancio per riaprire la discussione sul candidato: «Mi auguro che possa trovare quanto prima un’intesa per partire con il contributo di tutti in una campagna elettorale che ha bisogno del contributo di tutti». Parole e movimenti che hanno suscitato un terremoto all’interno di Forza Italia. Durissima la replica dell’europarlamentare Fulvio Martusciello: «Siamo in campagna elettorale per le elezioni regionali da quando Silvio Berlusconi ha dato il via libera a Stefano Caldoro. Per chi crede nella sua leadership non serve altro. Chi la discute è già mentalmente fuori da Forza Italia». Pochi minuti dopo, a margine di un appuntamento elettorale per le elezioni Suppletive, ecco la contro-replica di Mara Carfagna: «Non mettiamo in discussione le scelte di Berlusconi, ma lo aiutiamo a fare le scelte migliori. Non è un reato di lesa maestà ma una dimostrazione di amore per il proprio partito per consentire a Fi di avere risultati migliori. Chi non si rassegna ad una Forza Italia come terzo partito della coalizione combatte, a volte rischiando anche di apparire in dissenso». Ed ecco l’avvertimento: «Bisogna stare attenti a dire che chi prova a sollecitare delle scelte più forti è fuori dal partito - risponde la Carfagna - con i diktat sono più le persone che in queste persone sono andate via che quelle che sono rimaste. Attenzione a spingere le persone fuori, Forza Italia deve ascoltare il dissenso senza averne paura e facendone sintesi».
LE DECISIONI ROMANE. Intanto sulla scelta del candidato di centrodestra peseranno anche gli equilibri interni alla coalizione. Matteo Salvini non nasconde più i dubbi sulle scelte di Raffaele Fitto in Puglia, ma c’è chi allarga il discorso anche alla Campania e a Caldoro. «Dobbiamo fare un altro incontro a breve, perchè i tempi sono brevi. Prima si fa meglio è Cercheremo candidati migliori con la squadra più forte», ha detto ieri Salvini. La Meloni, però, risponde duramente e Fratelli d’Italia fa muro. La lite, infatti, riguarda Fitto e la Puglia. Tanto che fonti vicine a Berlusconi confermano: «È tutta una partita tra Lega e FdI, per noi Caldoro è inamovibile».
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