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28 Gennaio 2016 - 19:54
Costa ministro degli Affari Regionali e Zanetti promosso viceministro dell'Economia. Misure su povertà, lavoro autonomo e cinema
ROMA. Enrico Costa si avvia a diventare ministro degli Affari regionali. E' l'indicazione emersa nel corso del Cdm di oggi che ha avviato il rimpasto nominando i nuovi sottosegretari, come si apprende da fonti di governo. Costa, però, dovrà giurare al Quirinale essendo del capo dello Stato la prerogativa di nominare i ministri.
A quanto si apprende da fonti di governo Enrico Zanetti ha invece avuto l''upgrade' a vice ministro dell'Economia. Per l'ex sottosegretario, però, non ci sarà l'attesa delega al fisco e le sue competenze verrano definite più in avanti.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha poi annunciato il via libera a tre disegni di legge delega al governo: su contrasto povertà, riordino delle prestazioni e interventi dei servizi sociali con le risorse della Legge di Stabilità; misure per la tutela del lavoro autonomo che estendono "le tutele del jobs act al lavoro autonomo" e sul cinema.
LAVORO AUTONOMO - Le nuove norme del Ddl delega su lavoro autonomo e smartworking rappresentano "un primo significativo sforzo di collegare al jobs act il lavoro autonomo e il lavoro agile" ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del Cdm.
CONTRASTO ALLA POVERTA' - "Ragioniamo sulle risorse disponibili nella Legge di stabilità: 280mila famiglie, 550mila bambini, in tutto quasi 1 milione 150mila persone". Questa, secondo il ministro Poletti, la platea e le risorse del piano povertà. "Stiamo scrivendo il decreto per l'uso delle risorse e lì diremo quali sono tutti i soggetti interessati, tenendo conto che in questa materia si rispettano norme Ue per evitare discriminazioni e non dobbiamo andare contro norme generali che definiscono la natura degli interventi in ambito comunitario", ha aggiunto.
CINEMA - Il disegno di legge delega sul cinema approvato dal Consiglio dei ministri "interviene in modo organico sul settore, aumentandone le risorse e innovando profondamente le regole, avvicinando l'Italia ad un modello più evoluto di quello francese e dandole principi importanti che cambiano profondamente il sistema" ha detto il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Un ddl che, come sottolinea il ministro, introduce un nuovo meccanismo di attribuzione degli incentivi e crea un fondo unico che viene alimentato da una percentuale del 12% delle entrate del gettito Ires e Iva di società televisive, produttori cinematografici e provider telefonici".
"Non è un prelievo di scopo o una tassa aggiuntiva - evidenzia il ministro - e consente di uscire dalla discrezionalità dei governi che stabilivano le risorse anno dopo anno, rendendo difficile la programmazione per gli operatori". "Il fondo non potrà comunque scendere sotto i 400 milioni all'anno - assicura Franceschini - Si tratta, quindi, di un cambiamento nel senso di risorse aggiuntive, visto che siamo passati dai 200 milioni di due anni fa, ai 250 milioni successivi ed ora a 400 milioni con un aumento, quindi, pari a ben 150 milioni in più. Non solo. Nel fondo unico scompare ogni scelta discrezionale perché non sarà più una commissione a valutare se sussista o meno l'interesse culturale del film. Il meccanismo diventa automatico e prevede sei tipi di tax credit".
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