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App Immuni, le opposizioni: confronto in Parlamento

App Immuni, le opposizioni: confronto in Parlamento

Salvini: bene tecnologia, ma libertà individuali sacre

ROMA. "Usare le nuove tecnologie per combattere il virus è utile, ma con tutte le garanzie dovute ai cittadini italiani. Un commissario non può certo derogare dai diritti costituzionali senza che sia il Parlamento, e quindi il popolo, ad essere investito di decisioni così delicate". Lo afferma in una nota il segretario della Lega, Matteo Salvini, in merito all'app Immuni. Inoltre, aggiunge, su di essa "sono evidenti alcune gravi criticità, da molti sollevate, tra le quali: chi gestisce i dati raccolti, dove vengono conservati e per quanto e di chi è la proprietà dei dati? Garantire la protezione di diritti e dati privati degli italiani per la Lega è fondamentale, la strada scelta dal governo è pericolosa. La nostra libertà non è in vendita".

Il Partito Democratico vede con favore all'utilizzo di una applicazione che tracci i contatti interpersonali degli utenti al fine da contenere il contagio da coronavirus quando il lockdown sara' allentato, ma chiede - come fatto quando il dibattito dell'utilizzo dei dispositivi era ancora all'inizio - alcune certezze. Occorre pero' prima, per la delicatezza dei temi che si affrontano, procedere con un passaggio parlamentare in linea con le indicazioni del Garante per la privacy e con il quadro europeo. Una trasparenza che i parlamentari Pd chiedono sia adottata anche dalla task force messa in campo dalla ministra per l'Innovazione, Paola Pisano. 

Dall'opposizione un fermo 'No' all'ipotesi di restrizioni per chi no scarica l'applicazione arriva da Forza Italia, per voce di Federica Zanella componente della Commissione Telecomunicazioni della Camera: Con la scelta del Governo dell'utilizzo dell'app 'Immuni' per tracciare i contatti dei contagiati da coronavirus, in modo da contenere gli effetti di un'eventuale seconda ondata, il tema della privacy torna prepotentemente, perche' riguarda da vicino il trattamento dei dati personali di tutti i cittadini italiani. Dello stesso avviso e' la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "Benche' l'installazione dell'app sia volontaria, quando si entra nella sfera del trattamento dati - soprattutto quelli sanitari - occorre andarci con i piedi di piombo perche' il rischio e' sempre molto alto. Per questo e' assolutamente impensabile che basti una semplice ordinanza per diffondere il software: un passaggio in Parlamento e' d'obbligo.

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