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19 Giugno 2020 - 09:56
Il sindaco di Napoli: «Non saremo spettatori». Poi torna anche sulle polemiche sulla festa dei tifosi del Napoli: «Basta ipocrisie, era prevedibile». E sulla giustizia: «I magistrati perbene si ribellino al cancro»
NAPOLI. "Non saremo spettatori ma non presenterò la lista Dema. Sarà una brutta campagna elettorale - ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto in diretta a "Barba e capelli" in onda su Radio Crc. - Le persone sono distratte da altro ma ciò che mi preoccupa è un probabile aumento del voto di scambio. Ho scelto di non candidarmi per restare sindaco di Napoli ancora per un anno; sarà un'estate calda, massimo è il nostro impegno per la città, intendiamo migliorare i servizi nonostante i tagli e proseguire la lotta alle disuguaglianze e al rischio avanzamento del crimine. Giovani e turismo sono alcune delle nostre priorità. L'obiettivo principale in politica - ha proseguito de Magistris - è costruire una coalizione con valori forti, con un programma che si realizzi nell'interesse dei cittadini. Non mi piace costruire alleanze per sconfiggere qualcuno, ma per convincere e vincere con un alto profilo etico, peraltro la destra sovranista in Campania non mi sembra il pericolo principale", ha concluso de Magistris.
LA FESTA DEI TIFOSI. Il sindaco di Napoli, ai microfoni di Sky Tg24, è tornato anche sulle polemiche sui festeggiamenti notturni dei tifosi del Napoli, dopo il trionfo in Coppa Italia, con scarso rispetto delle norme sul distanziamento sociale: "Non voglio partecipare alla sagra dell'ipocrisia - ha detto -. Solo chi non conosce il calcio poteva pensare che, dopo una vittoria del Napoli contro la Juventus, i tifosi non festeggiassero. Le immagini che abbiamo visto erano prevedibili e scontate: se il Governo non voleva vederle, non doveva permettere la ripresa del campionato e della Coppa Italia".
«COLLABORAZIONE CON LA REGIONE MOLTO SCADENTE». E sul rapporto con la Regione ha aggiunto: ""La collaborazione istituzionale con la Regione Campania di De Luca è stata molto scadente". "Non ci hanno mai consultato - ha spiegato de Magistris a Sky Tg24 - non ci hanno mai fatto partecipare ai tavoli, eppure Napoli è la terza città d'Italia, è la capitale del Mezzogiorno, l'area metropolitana di cui sono sindaco ha 3,5 milioni di abilitanti e il 56% della popolazione della regione. Questo è molto grave e non fa onore alla leale cooperazione istituzionale". De Magistris ha sottolineato che "Napoli nonostante questo è stata esemplare, pensiamo che su un milione di abitanti la nostra città ha avuto mille positivi, quindi lo tsunami non c'è stato e c'è stato un grande senso di responsabilità e di maturità dei nostri concittadini".
«IL GOVERNO SI FIDI DEI SINDACI». "Colpendo i sindaci si sbriciola la democrazia, se si lasciano soli i sindaci senza risorse, senza potere, si sta abbandonando il Paese, si abbandonano i cittadini, il governo ha preso impegni che pero' non mantiene con i fatti, sono molto preoccupato vedo l'aumento di un disagio sociale, e di un contagio criminale che rischia di sostituirsi allo Stato", ha aggiunto ancora de Magistris, ospite di Sky Tg24. "Napoli sta ripartendo, sono fiducioso per l'estate a Napoli - ha aggiunto De Magistris - dall'inizio della pandemia Napoli ha perso 350 milioni, per ora il governo ce ne ha dati 13, è un miracolo se le città non hanno interrotto i servizi essenziali". Per de Magistris "il Governo si deve fidare di più dei sindaci, vogliamo che siano i sindaci a gestire questa fase di ripartenza, vogliamo dare il contributo per la ripartenza dell'Italia, se non arrivano i fatti il Paese si va a sbriciolare".
«GIUSTIZIA, MAGISTRATI PERBENE SI RIBELLINO AL CANCRO». "Sono molto d'accordo con le parole del Presidente della Repubblica che è anche presidente del Consiglio superiore della Magistratura, però sono preoccupato del fatto che più o meno le stesse parole furono pronunciate dal Presidente circa un anno fa", ha detto de Magistris, commentando quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri al Quirinale ricordando i magistrati uccisi dal terrorismo e dalla mafia. "Ci sono magistrati - ha ricordato de Magistris - che, per portare ossequio fino in fondo a quella Costituzione repubblicana sulla quale hanno giurato, sono stati colpiti proprio da quel sistema criminale che mette insieme spesso magistratura, politica, affaristi e mafia". Secondo de Magistris "la magistratura deve avere la capacità di mettere in campo un'azione di ricostruzione etica assolutamente necessaria. Non bastano norme, ci vuole un sussulto di dignità, un'attuazione dei valori costituzionali, l'eliminazione della correntocrazia, della logica delle appartenenze. Quello che sta venendo fuori è qualcosa che non è molto lontano da un sistema mafioso e da un sistema piduista. Mi auguro che le parole così alte, così apprezzabili e così condivisibili del Presidente della Repubblica tocchino il cuore dei magistrati autonomi e perbene che si devono ribellare, per eliminare finalmente questa parte così marcia che non è purtroppo minoranza ma è diventato ormai un cancro molto diffuso all'interno delle istituzioni democratiche del nostro Paese tanto da condizionarne il funzionamento", ha concluso de Magistris.
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