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Conte tende la mano alle opposizioni, ma Lega e FdI non ci stanno

Conte tende la mano alle opposizioni, ma Lega e FdI non ci stanno

Dagli Stati Generali il premier chiede dialogo

Una mano tesa al dialogo. Giuseppe Conte sprinta sul Piano di rilancio da presentare entro settembre all'Ue, incontrando il mondo delle partecipate, il Terzo Settore e le categorie professionali ma prova, ancora una volta, a rivestire i panni del mediatore con Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Parole importanti: "Confidiamo già la settimana prossima di rivedere il programma e provare a chiuderlo - spiega a Villa Pamphili - Faremo un confronto con le forze politiche di opposizione, dopodiché avremo la bozza di piano di rilancio a cui lavorare alacremente nelle prossime settimane". Dal premier un gesto significativo, il progetto sarebbe quello di invitare Salvini, Berlusconi e Meloni a palazzo Chigi già la prossima settimana. La replica leghista non è conciliante: "Le proposte la Lega le ha già presentate da tempo, in Parlamento. Non abbiamo bisogno di ville o sfilate", replicano dal Carroccio. Fratelli d'Italia "ha sempre partecipato al confronto quando ci è stato chiesto nelle sedi opportune. Siamo dunque disponibili anche stavolta ma per svelare il bluff chiederemo conto al Governo e al premier delle proposte di buon senso che abbiamo presentato al decreto Rilancio e che anche stavolta la maggioranza sta bocciano a raffica", replica Giorgia Meloni. Forza Italia, al momento la più dialogante con la maggioranza, dal canto suo critica ancora il governo. "Mi dispiace dirlo, ma non possiamo chiudere occhi sul fatto che l'Italia rischi di pagare cara in Europa la scarsa credibilità di questo governo", spiega Silvio Berlusconi in un'intervista telefonica. 

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